Gli ultimi bei ricordi che ha l’Ancona dei play-off di Serie C sono legati a Salvatore Mastronunzio: anno domini 2008 e la Vipera, con i suoi gol, portò l’Ancona in Serie B. Proprio lui era in tribuna giovedì scorso per assistere alla sfida contro la Lucchese e quindi un’idea sulle difficoltà palesate dalla squadra di Donadel se l’è potuta fare, proiettandosi già sulla gara allo stadio Dei Marmi: "Ho visto un’Ancona molto rinunciataria, che badava solo a difendersi. Dopo il gol subito ho visto una reazione che le ha permesso di pareggiare la partita, ma se non cambia atteggiamento a Carrara sarà difficile, anche perché bisognerà impostare una partita completamente diversa per portare a casa il risultato". E allora cosa è mancato con la Lucchese che si dovrà necessariamente vedere a Carrara? "Con la Carrarese dovranno affrontare la partita con la spensieratezza necessaria per poter provare a vincere, invece contro la Lucchese ho visto una formazione con un atteggiamento passivo, badando soltanto a difendersi contro un avversario che ha giocato per vincere. Prima di subire il gol ha avuto delle occasioni per portarsi in vantaggio: sarebbe stato un peccato uscire davanti ad una cornice di pubblico così importante, che ha cantato dal primo all’ultimo minuto. Spero che già da domenica cambi l’atteggiamento, perché è importante mostrare agli avversari che l’Ancona è viva: se però sbaglia approccio alla partita non riuscirà a vincerla, anche perché la Carrarese ha dimostrato di essere una squadra forte quest’anno". A inizio stagione, nonostante le difficoltà palesate dalla squadra allora allenata da Gianluca Colavitto, Mastronunzio fu tra i pochi a dire che quest’Ancona avrebbe potuto giocarsela per i primi quattro posti, ma la classifica finale ha poi detto altro: "Non ci ero andato tanto lontano, visto che ai primi di febbraio si giocava il terzo posto. Poi non so cosa sia successo, perché non sono all’interno della squadra. La vittoria contro la Reggiana doveva dare uno slancio per poter puntare a qualcosa di importante, ma così non è stato: peccato, perché l’Ancona avrebbe potuto dar fastidio fino alla fine. Quella vittoria alla fine si è rivelata come un boomerang, perché poi è arrivato solamente un successo e una serie di risultati deficitari che hanno poi portato al cambio di allenatore. E’ inspiegabile, perché io da giocatore avevo l’energia e l’entusiasmo di affrontare il rush finale di stagione nel migliore dei modi, cosa che invece non è successa con l’Ancona".
Gianmarco Minossi