Don Gino Pierosara: rimosso dal vescovo il parroco no vax di Ancona

Aveva ospitato in chiesa una riunione di ribelli del vaccino capitanati dal ginecologo radiato dall'ordine Roberto Petrella. Sarebbe anche stato al centro di un cluster scoppiato nella Casa del clero di Fabriano

Don Gino Pierosara parroco a Marischio

Don Gino Pierosara parroco a Marischio

Fabriano (Ancona), 12 novembre 2021 - Nella vicenda del parroco don Gino Pierosara, che ha ospitato in chiesa una riunione di no vax, dopo le polemiche arriva lo 'stop' della curia. Oggi il vescovo ha infatti rimosso dal suo incarico il sacerdote ribelle, parroco di San Sebastiano Martire a Marischio, frazione di Fabriano. Con una nota ufficiale, monsignor Francesco Massara ha reso nota la sua decisione. Don Gino aveva ospitato, il 7 novembre scorso, Roberto Petrella - medico ginecologo no-vax radiato dall'ordine - e un centinaio di suoi sostenitori per una riunione in cui la maggior parte dei partecipanti non aveva neppure indossato la mascherina d'ordinanza.

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La notizia della riunione si deve allo stesso ginecologo no vax, che il giorno successivo ha pubblicato sul suo profilo Facebook un messaggio video - poi rimosso - nel quale raccontava i particolari sull'incontro (con solo un paio di persone con la mascherina) ed elogiava don Gino Pierosara, definendolo "grande uomo, molto documentato e preparato". Il sacerdote, chenon si è mai vaccinato, a gennaio scorso è risultato positivo al Covid e sarebbe stato al centro di un cluster scoppiato nella Casa del clero di Fabriano, che ha portato alla morte di tre preti e una suora. Nonostante ciò don Gino si è difeso dichiarando: "Non sono un untore".

"In ragione del pericolo causato dall'assembramento di decine di persone prive di mascherina e di distanziamento - ha scritto oggi il vescovo - così come testimoniato in un video dallo stesso conferenziere, si è venuta a determinare una grave infrazione delle disposizioni e delle norme da rispettare nei luoghi di culto e parrocchiali".

La nota del vescovo si conclude così: "Sono vicino alla comunità di Marischio, confidando che torni presto la serenità e chiedo scusa a quanti hanno avuto disagio da questa dolorosa vicenda. Affido alla preghiera la comunità dei fedeli e i sacerdoti nel cammino sinodale intrapreso affinché la condivisione della responsabilità concorra alla salute delle anime e dei corpi".