
Il coordinatore del Tribunale del Malato di Jesi, Pasquale Liguori, assieme alla signora Maria
Ancona, 11 maggio 2024 – “Prima il tumore al seno con intervento chirurgico, radioterapia e controllo da fare ogni anno, poi un altro tumore al polmone operato a marzo scorso con l’indicazione di fare una Tac ogni 4 mesi. La risposta è sempre la stessa: nessun posto in tutta la regione Marche. A pagamento subito. Ho proposto di girare direttamente la mia pensione con cui sostengo anche un figlio a carico, precario, all’azienda sanitaria".
Maria (nome di fantasia), ha 70 anni e abita in Vallesina e lavorava da amministrativa in una struttura ospedaliera della zona. Nonostante i suoi problemi di salute è un fiume in piena. E’ stanca sia fisicamente che moralmente per la fatica di conquistarsi visite, esami e controlli che per lei sono imprescindibili.
Ad aprile dopo l’intervento con asportazione di una parte del polmone si è sentita dire di andare al Cup per la Tac torace e addome con contrasto da fare a luglio e novembre. In mano le impegnative che avevano come priorità 30 e 60 giorni ma il ritornello sempre lo stesso: nessun posto in tutta la regione. A pagamento, 370 euro ognuna, quasi 750 euro, nei tempi indicati dal medico. "A quel punto dopo aver speso migliaia di euro per le mammografie ed ecografie, 153 euro ciascuna, dopo il carcinoma scoperto e curato nel 2018 più le consulenze oncologiche, l’endocrinologo e a gennaio anche dei fortissimi dolori alle gambe di cui non è stata compresa la causa, ho detto ‘no’".
"Già per le mammografie il tempo di attesa con il sistema sanitario nazionale era di due anni, troppi per il mio caso – aggiunge – Quando mi hanno detto che avrei dovuto sborsare altri 750 euro per due esami mi sono detta: ‘Preferisco morire di male piuttosto che di fame, almeno muoio mangiando bene e contenta’" usa il sarcasmo Maria.
Ma è arrabbiata e anche molto preoccupata per la sua salute Maria si è rivolta al tribunale del Malato di Jesi convinta di avere diritto in quanto paziente oncologica per giunta da poco operata all’ospedale regionale di Torrette di aver diritto alla presa in carico. "Mi avevano parlato del Tribunale del Malato e ho pensato di percorrere questa strada. Portate le impegnative con priorità al coordinatore Pasquale Liguori nella sede all’ex ospedale Murri lui ha subito capito la gravità della situazione".
“Grazie alla grande disponibilità della direzione ospedaliera – spiega Liguori – abbiamo ottenuto le due prenotazioni di cui necessita la signora e nei tempi utili. Sono sempre di più i casi di questo tipo che si rivolgono a noi e cerchiamo quando è possibile, in collaborazione con la direzione sanitaria, di trovare una soluzione per la tutela della salute della persona che non riesce a trovare posto e non riesce a sostenere spese così importanti".
“Avevo chiamato anche Milano dove mi sono recata per una consulenza – aggiunge Maria – ho trovato posto per le Tac polmone nei tempi indicati ma non me la sono sentita di affrontare il viaggio (che tra l’altro costa quasi 200 euro di treno andata e ritorno senza accompagnatore, ndr), visto anche il dolore alle gambe per cui ho trascorso nei mesi scorsi 5 notti e 5 giorni al pronto soccorso". Insomma, un’altra storia, l’ennesima, di liste d’attesa che rendono la vita di persone malate davvero difficile.