TIZIANA PETRELLI
Cronaca

Liste d'attesa chiuse? La prestazione si può fare intramoenia e chiedere il rimborso dei costi aggiuntivi: ecco come

Federconsumatori ricorda i diritti dei pazienti: “La Legge va incontro al cittadino nel caso di mancata osservanza dei tempi massimi che le aziende sanitarie sono tenute a rispettare o addirittura di impossibilità di prenotazione”

Liste d'attesa e prestazioni (foto generica)

Liste d'attesa e prestazioni (foto generica)

Fano (Pesaro e Urbino) venerdì 3 maggio 2024 - Federconsumatori insorge dopo la trasmissione Mediaset ‘Fuori dal Coro’ che l’altra sera in un servizio intitolato ‘Ladri di Salute: lo scandalo delle liste d’attesa chiuse’ ha acceso i riflettori sul sistema sanitario marchigiano partendo dall’ospedale di Fano dove la signora Mariangela, operata alla tiroide per due noduli che gliel’hanno ridotta di metà, pur avendo nella sua impegnativa la priorità di 10 giorni, non è riuscita a trovare posto in ospedale per una nuova ecografia alla tiroide, dopo che il suo medico aveva ipotizzato potesse essere insorta una recidiva sulla parte di tiroide rimasta. “La Legge va incontro al cittadino nel caso di mancata osservanza dei tempi massimi che le aziende sanitarie sono tenute a rispettare o addirittura di impossibilità di prenotazione - ricorda l’associazione di tutela dei consumatori -. La disciplina che indica come poter esercitare il proprio diritto è offerta dal decreto legislativo 124 del 29 aprile 1998”.

Cosa succede, quindi, se l’utente - assistito si sente rispondere dal Cup che è disponibile, per effettuare la prestazione, una data successiva rispetto a quella di cui avrebbe diritto o addirittura che le prenotazioni sono sospese? “Qualora l’attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre il termine fissato - spiegano da Federconsumatori - l’assistito può chiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attività libero professionale intramoenia richiedendo il rimborso delle spese sostenute. La richiesta di ricevere la prestazione in intramoenia deve essere presentata al Direttore Generale dell’Azienda di riferimento”. Federconsumatori fa sapere poi che, attraverso la rete di sportelli provinciali, è disponibile al fine di assicurare consulenza ed assistenza ai cittadini per la formulazione dell’istanza che oltre ad una serie di necessarie informazioni deve contenere la richiesta di usufruire, nel caso di impossibilità di rispettare i tempi di attesa, dell’attività libero professionale in regime di intramoenia.

Nella richiesta indirizzata al Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Territoriale (AST) il cittadino deve comunicare che provvederà a richiedere ed effettuare la prestazione in regime di attività libero professionale e successivamente richiederà il rimborso delle spese sostenute al netto del costo del ticket, se dovuto. “La differenza tra la somma versata a titolo di partecipazione al costo della prestazione ovvero il ticket sempre se dovuto e l’effettivo costo della prestazione effettuata in regime di libera professione intramoenia è posta a carico dell’azienda sanitaria di appartenenza e dell’azienda sanitaria locale nel cui ambito è richiesta la prestazione, sulla scorta delle tariffe vigenti”.