REDAZIONE ANCONA

Emanuele Luchetti: chi è l'infermiere arrestato per le finte iniezioni

Perquisite case alle Grazie e a Falconara, ha 51 anni e un precedente per rapina

Ancona, 11 gennaio 2022 - Il cappuccio della felpa a celare in parte il suo aspetto. Sono circa le 7,30 di ieri mattina, quando la polizia si presenta all’esterno di una palazzina di Collemarino. La squadra mobile è lì, alle prime luci del nuovo giorno, per Emanuele Luchetti, l’infermiere di 51 anni di Falconara con la passione per la zumba (è istruttore) finito in carcere per corruzione, falso ideologico e peculato, in concorso, per la vicenda delle dosi di vaccino mai inoculate e sprecate per far ottenere indebitamente il Green pass. Luchetti era già stato in carcere anni fa per una rapina a un istituto di vigilanza. Ieri la polizia lo aspettava dopo averne seguito le prime mosse all’uscita da un appartamento delle Grazie in uso al Luchetti.

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Osservato, pedinato fino a quando il 51enne dipendente Asur viene intercettato. È sorpreso, non si aspettava di essere fermato così, all’improvviso, all’esterno di un anonimo palazzo del quartiere a nord del capoluogo dove si era recato, da infermiere, per fare un massaggio a un suo presunto cliente. Gli agenti lo hanno prelevato a forza, messo in auto e accompagnato prima a casa sua, a Falconara, per una prima perquisizione e successivamente il viaggio sul luogo del misfatto. Stiamo parlando del centro sportivo Paolinelli di via Schiavoni, alla Baraccola, dove da quasi un anno (a parte la pausa estiva di tre mesi) è attivo l’hub vaccinale. I cittadini che hanno prenotato la somministrazione per il primo turno del giorno stavano arrivando alla spicciolata al Paolinelli proprio nel momento in cui si presentava lo spiegamento di forze della polizia. Stanno ‘accompagnando’ Luchetti nell’hub dove si presume siano avvenuti i fatti che hanno portato al suo arresto.

All’interno del Paolinelli il 51enne ritrova volti conosciuti, quelli dei colleghi, dei medici, del personale di protezione civile e dei volontari che si occupano della logistica e dell’accoglienza. Fino a pochi giorni prima avevano condiviso con lui gli spazi operativi delle somministrazioni, ieri Luchetti è entrato con il personale della squadra mobile per una perquisizione andata in scena lì e soprattutto dentro lo spogliatoio ‘uomini’ del centro sportivo. Poco dopo le 8,30 l’infermiere è risalito su una delle macchine della polizia per il viaggio verso il carcere di Montacuto con ‘scalo’ in questura per le formalità di rito. Al Paolinelli incredulità e sbigottimento: "Sono venuti anche da noi _ spiega la responsabile della gestione dell’impianto sportivo di via Schiavoni _ e ci hanno iniziato a fare una serie di domande senza che ne riuscissimo a capire il senso. Per noi era tutto molto strano, non ne sapevamo nulla. Inoltre gli agenti hanno chiesto di mostrarci quale fosse lo spogliatoio dove si cambia il personale maschile, il numero 4, e lì sono entrati e rimasti per qualche minuto, prima di andarsene". I colleghi di Luchetti in servizio ieri al Paolinelli hanno preferito non commentare l’accaduto. All’hub la vita va avanti, come sempre.