REDAZIONE ANCONA

Esplode il caso bancarelle: "Toglietele da davanti ai negozi. Subiamo un danno evidente"

Riesplode la polemica del trasferimento degli ambulanti da corso Mazzini a corso Garibaldi "L’amministrazione concede le proroghe, tra di noi c’è chi non parla per paura di ritorsioni".

Esplode il caso bancarelle: "Toglietele da davanti ai negozi. Subiamo un danno evidente"

Soffre Corso Garibaldi, negozianti sul piede di guerra. L’appello corale al Comune: "Sindaco, il centro è deserto. E le bancarelle degli ambulanti sono un obbrobrio, spostatele". Tornano ad alzarsi le voci e il tono di chi il centro lo vive quotidianamente. Salta la riunione tra gli operatori di Corso Garibaldi per trovare un’alternativa al mercato ambulante che fino a qualche mese fa si trovava in Corso Mazzini. I bancarellari si sono infatti spostati in Corso Garibaldi e i loro stand – d’intesa con l’assessore allo sviluppo economico, Angelo Eliantonio – sono stati posizionati davanti alle vetrine dei negozi per consentire lo svolgimento del cantiere al Mercato delle Erbe. "È una situazione incredibile, non sappiamo come fare, c’è stato un crollo vertiginoso delle vendite", fanno sapere gli esercenti: "Tra di noi, vige l’omertà. Avevamo stabilito di incontrarci a maggio, ma si è presentato solo un negoziante". Alcuni commercianti in pianta fissa del Corso parlano in modo chiaro e diretto. Ma chiedono l’anonimato per evitare – dicono – eventuali ritorsioni. Ne incontriamo tre e tutti sono concordi nell’affermare il loro malcontento, già espresso – a detta loro – all’assessorato. Gli ambulanti resteranno in Corso Garibaldi fino al 30 giugno, poi si vedrà. L’Amministrazione sta concedendo la proroga di mese in mese dietro opportune verifiche. Sta di fatto che i negozianti sono inferociti perché – dicono – "nessuno ci ascolta. Tempo fa – riferisce una di loro – ho parlato con l’assessore. Mi ha detto che i bancarellari non vogliono andare in un luogo diverso da Corso Garibaldi. Io gli ho detto per noi è gravoso averli davanti alle vetrine, perché non solo le oscurano ma vendono prodotti analoghi ad un prezzo minore.

E la gente neppure più entra nei negozi. Vuole sapere qual è stata la risposta dell’assessore? Che non può accontentare tutti. Ma cosa siamo all’asilo?". Rincara la dose un suo collega e ci scherza su: "Senta, guardi – si siede e comincia a gesticolare – Qui le cose sono due. O le bancarelle le mettono in una piazza (Cavour o Pertini), com’è giusto che sia perché i mercati si fanno nelle piazze, o noi chiudiamo e ci mettiamo a vendere le nostre cose insieme ai bancarellari", scherza. "Io li conosco gli ambulanti, gli voglio bene, ma noi paghiamo 4mila euro al mese di affitto e nei nostri locali non entra più nessuno. Siamo l’unica città d’Italia ad avere gli ambulanti lungo una prestigiosa via dello shopping. Le pare normale?". E ancora: "Ho chiesto al signore indiano che ha la bancarella di fronte alla mia di mettere le barre di alluminio in verticale così avrei avuto più visibilità ma mi ha risposto picche".

Nicolò Moricci