Fabriano, discariche a cielo aperto sulle sponde del Giano: raffica di denunce

I carabinieri forestali hanno trovato diverse tonnellate di rifiuti anche pericolosi, tra cui eternit e denunciato otto persone. Abbandoni anche a Sassoferrato. Al lavoro anche l'Arpam

Parte del materiale sequestrato dai carabinieri forestali

Parte del materiale sequestrato dai carabinieri forestali

Fabriano (Ancona), 9 maggio 2024 – Intensificati dai carabinieri forestali della provincia di Ancona i controlli inerenti al contrasto degli illeciti in materia di rifiuti: trovata una discarica sulle sponde del fiume Giano. Otto i denunciati, numerose tonnellate di rifiuti di varia natura, anche pericolosi sequestrati. In particolare nella città della carta i militari hanno posto sotto sequestro un’area dove erano stati smaltiti illecitamente, all’interno di due capannoni di 750 metri quadrati di superficie e lungo la strada di accesso agli stessi, ingenti quantitativi di rifiuti pericolosi e non pericolosi per la maggior parte costituiti da materiali da demolizione, eternit, scarti di mobilio, contenitori plastici e autovetture fuori uso. Le indagini, portate avanti dai militari, hanno consentito dapprima di individuare i due proprietari dell’area sequestrata e successivamente le modalità di smaltimento illecito dei rifiuti, reiterate nel tempo e tali da configurare, secondo i militari, il reato di discarica abusiva. Il dipartimento Arpam di Ancona ha fornito supporto ai carabinieri forestali di Fabriano per la classificazione dei rifiuti presenti, il campionamento e la conseguente valutazione del potenziale inquinamento dell’area, sita a ridosso del fiume Giano e vincolata paesaggisticamente, i cui accertamenti sono ancora in corso. Denunciati i due proprietari del sito, ritenuti presunti responsabili della creazione della discarica. Sempre a Fabriano è stata sequestrata un’area dove erano stati smaltiti illecitamente ingenti quantitativi di rifiuti speciali provenienti da attività di demolizione e olio esausto. Il sequestro penale è stato eseguito dai forestali e dal personale Arpam di Ancona, i cui tecnici hanno classificato i rifiuti da demolizione stimati in 150 metri cubi, tra i quali cemento, tegole, cartongesso, calcinacci, marmo, accumulati presumibilmente in più occasioni e provenienti da diversi cantieri edili. Sequestrati anche dei recipienti contenenti olio esausto, in parte sversato sul terreno e fonte di probabile contaminazione dell’area le cui matrici sono state campionate dai tecnici dell’Arpam. A seguito dell’accertamento è stato denunciato alla procura della Repubblica di Ancona un cittadino fabrianese ritenuto presunto responsabile dell’impresa edile che aveva in gestione l’area oggetto della gestione illecita. Ma non è tutto perché a Sassoferrato nelle ultime settimane, sono stati 5 i casi di abbandono o abbruciamento rifiuti rilevati dai Forestali nel loro lavoro di pattugliamento delle campagne. Macerie abbandonate da imprese edili ai bordi delle strade isolate, vecchi infissi in pvc dati alle fiamme, rifiuti di ogni genere gettati lungo le scarpate fluviali, cassette di polistirolo lasciate nei torrenti di montagna: vicende che, dopo accurate indagini, hanno portato a 8 denunce all’autorità giudiziaria per i reati di abbandono e abbruciamento rifiuti nei confronti di quattro diversi soggetti oltre a due sanzioni amministrative da 350 a 3500 euro ad altri due cittadini. Sono state inoltre avviate, in collaborazione con il Comune di Sassoferrato, le procedure che obbligano i responsabili alla bonifica dei luoghi a proprie spese. Una denuncia anche nel Comune di Ancona dove i carabinieri Forestali hanno deferito un cittadino dorico per aver effettuato un deposito incontrollato di 600 mq di rifiuti non pericolosi di varia natura nelle pertinenze di un edificio adibito a civile abitazione. Tutti i soggetti denunciati rischiano le pene previste dal codice dell’ambiente per i reati di gestione illecita di rifiuti e discarica abusiva, che prevedono arresto fino a due anni e ammende fino a 26mila euro. Le condotte illecite nel settore dei rifiuti sono purtroppo sempre più comuni, poste in essere da imprese per evitare le spese di regolare smaltimento, deturpano in modo progressivo l’ambiente in cui viviamo influendo negativamente sulla salute umana e sugli ecosistemi naturali.