
Paolo Galassi guidava Ospedali Riuniti
Ancona, 15 gennaio 2016 - Il giudice del lavoro si riserva di decidere sul ricorso presentato dall’ex Dg di ‘Ospedali Riuniti’, Paolo Galassi, contro la Regione. Non è la peggior notizia per la giunta Ceriscioli, ma è chiaro che con l’allungarsi dei tempi, si allunga anche la data di presentazione del sostituto di Galassi, indicato dalla Regione in Michele Caporossi, attuale direttore generale a Latina.
Nomina che arriverà soltanto dopo il pronunciamento da parte del giudice Arianna Sbano del Tribunale di Ancona che ieri ha deciso di prendere del tempo. Pochi giorni, massimo una settimana, entro cui dare ragione all’una o all’altra parte. In caso di sentenza favorevole all’ormai ex direttore generale, scaduto il 9 gennaio scorso, per la Regione si aprirebbe l’ennesimo bubbone: Galassi e Caporossi sarebbero incompatibili, impossibile avere due direttori generali per una sola poltrona. A quel punto Galassi verrebbe re- insediato al suo posto fino al termine naturale del suo mandato, febbraio 2017, congelando di fatto la nomina di Michele Caporossi. Il manager anconetano, in servizio in Lazio ovviamente non ha firmato alcun contratto, lo farà solo in caso di esito favorevole della sentenza da parte del giudice Sbano. Nel frattempo Caporossi attende dalla sua sede attuale di lavoro lo svolgimento della vicenda, pronto a fare le valige o a disfarle a seconda del pronunciamento del giudice. Ma non finiscono qui i rischi per la Regione, impegnata in questa battaglia legale con Galassi. Lo stesso ex Dg (in passato anche direttore amministrativo dell’azienda) non si accontenterebbe di essere rimesso in sella per un ulteriore anno di incarico, ma chiede anche un risarcimento danni pari a 155mila euro lordi; i soldi che Galassi avrebbe percepito fino alla scadenza naturale dell’incarico, oltre ai danni morali derivanti dalla vicenda, in subordine a quella principale riguardante il suo mantenimento al vertice dell’azienda.
La decisione del giudice, considerata la procedura rapida delle istanze, potrebbe arrivare entro una settimana. Ieri sono comparsi al quarto piano, nella stanza del giudice Sbano, lo stesso Galassi con il suo difensore, Roberta Perticaroli del foro di Roma, e un’avvocatessa dell’ufficio legale della Regione guidato dall’avvocato Paolo Costanzi. La Regione ha chiesto di respingere la richiesta di Galassi, sostenendo l’assenza del presupposto dell’irreparabilità del danno. Allo stesso tempo resta in piedi l’opzione fornita dalla Regione stessa di affidare a Galassi il ruolo di vertice del Suam, la Stazione Unica Appaltante delle Marche, ossia la centrale degli acquisti. Offerta che resterebbe valida fino al pronunciamento del giudice. L’ultima mano tesa a Galassi, l’unico dei dirigenti delle aziende ospedaliera delle Marche che ha scelto la via del diniego, ostico e fermo nella sua posizione. I vertici di Asur, Inrca e Marche Nord, al contrario, hanno accettato le decisioni della nuova giunta.