Era andata da lui per un consulto medico ma durante la visita il professionista avrebbe sconfinato nel suo ruolo allungando un po’ troppo le mani e facendole domande che nulla avrebbero avuto a che fare con il suo lavoro. Per il ginecologo accusato di violenza sessuale, travolto da una indagine giudiziaria culminata ad agosto scorso con un provvedimento che lo sospese dalla sua attività, la Procura ha chiuso le indagini. Il medico, 71 anni, con una attività impeccabile alle spalle, è a un passo dal processo. La notifica del 415 bis, anticamera di una richiesta di rinvio a giudizio, risale ai giorni scorsi e l’indagato ora avrà tempo di presentare memorie a sua difesa o chiedere di essere ascoltato anche se già nell’interrogatorio di garanzia (affrontato dopo il provvedimento) aveva parlato di "fantasie irrealistiche" da parte della paziente che lo accusava. Il medico nel frattempo è tornato anche ad esercitare la professione e continua a negare le accuse rivolte. A chiedere la revoca della misura firmata sette mesi fa dal gip Carlo Masini, su richiesta del pm Andrea Laurino, è stato il suo legale, l’avvocato Gianni Marasca. Il racconto fornito dalla presunta vittima, una 30enne anconetana, è parso credibile alla polizia, una sezione specializzata a trattare reati di natura sessuale, quando si è presentata in questura per fare denuncia (questa estate). Stando alle dichiarazioni fornite la 30enne si era recata dal ginecologo, nel suo studio privato, a fine giugno dello scorso anno, un professionista che aveva in cura anche altri familiari della giovane. Durante la visita però sarebbe stata toccata nelle parti intime più del dovuto e il medico avrebbe innescato una conversazione spinta, al punto da metterla a disagio e da violare il suo pudore. Uscita dal suo ambulatorio la 30enne non aveva raccontato subito i fatti subiti ma si sarebbe confidata solo il giorno dopo con una amica e poi con la mamma. Per un primo consulto si sarebbe poi rivolto allo sportello anti violenza di via Cialdini e da lì alla polizia. Avviata una indagine sono stati raccolti gli elementi utili a convincere la Procura a far sospendere la professione al ginecologo che ad agosto scorso si era visto arrivare gli agenti a casa per la notifica del provvedimento cautelare. Provvedimento non più in atto. Adesso per il dottore potrebbe essere chiesto il processo se l’accusa non cambierà idea sulle sue responsabilità decidendo di archiviare il caso.
Marina Verdenelli