REDAZIONE ANCONA

"Il mio Cyrano un po’ Pinocchio E’ colpa sua se faccio teatro"

Il nuovo spettacolo di Arturo Cirillo debutta domani sera in anteprima nazionale ad Ancona "Mi innamorai da ragazzino del musical con Domenico Modugno e di tutto quel mondo"

Ci sono artisti che hanno un rapporto privilegiato con un certo teatro. Si potrebbe perfino parlare di ‘affinità elettive’. Sicuramente tra le Muse di Ancona e Arturo Cirillo si è creato un legame speciale, che ha fruttato sinora otto spettacoli, e che sta per aggiungerne un altro alla lista. E che spettacolo. ‘Cyrano de Bergerac’ di Edmond Rostand è uno di quei titoli per i quali ‘basta la parola’, e che non a caso hanno conquistato il pubblico teatrale, quello cinematografico, con attori che vanno da Gérard Depardieu a Steve Martin (meglio il primo) e musicale, dalla lirica al pop, con cantautori come Vecchioni e Guccini (meglio il secondo). Cirillo firma adattamento e regia della nuova produzione, naturalmente una prima nazionale, e sale sul palco insieme a Rosario Giglio, Francesco Petruzzelli, Valentina Picello, Giulia Trippetta e Giacomo Vigentini. Le scene sono di Dario Gessati, i costumi di Gianluca Falaschi, le luci di Paolo Manti, le musiche originali e le rielaborazioni di Federico Odling. Sarà in scena al Teatro delle Muse di Ancona domani e venerdì alle ore 20.45, sabato alle 16 e alle 20.45, domenica alle 16.30.

Per Cirillo tutto parte da un ricordo, "il musical visto da ragazzino al Teatro Politeama di Napoli. Era il ‘Cyrano’ con Domenico Modugno, tratto dalla commedia di Rostand, a sua volta ispirata ad un personaggio storicamente vissuto, coetaneo di Molière". Cirillo parla di un vero e proprio "innamoramento", per quello spettacolo e per il teatro in genere, pur spiegando che "lo spettacolo che porto in scena 35 anni dopo non è ovviamente la riproposizione di quel musical ma una continua contaminazione della vicenda di Cyrano, accentuandone più il lato poetico e visionario e meno quello di uomo di spada ed eroe della retorica". Il suo, annuncia, "è uno spettacolo molto collettivo", pur essendo tratto da un’opera ‘molto personale’. Il celeberrimo naso di Cyrano, intanto, ne evoca un altro ugualmente famoso, quello di un burattino nato dalla fantasia di un certo Collodi. "Sì, c’è un rifermento a Pinocchio – confessa l’attore e regista – Cito Pinocchio perché è l’infanzia, è il gioco, che lo accomuna a Cyrano". A Cirillo piace soprattutto parlare di teatro, e, come ha scritto nella presentazione dello spettacolo, "una vocazione nata anche grazie al dramma musicale di un uomo che si considerava brutto e non degno d’essere amato. Un uomo, o un personaggio, in fondo salvato dal teatro, ora che il teatro ha più che mai bisogno di essere salvato". Cita la sua versione di ‘Orgoglio e pregiudizio’, "un successo il cui merito va alla compagnia. Per me è commovente l’aver potuto aiutare il teatro italiano a mantenere il suo pubblico. Perché anche il pubblico desidera tornare a compiere questo rito collettivo che è il teatro".

Raimondo Montesi