REDAZIONE ANCONA

"In scena c’è la libertà individuale"

Iaia Forte protagonista con Francesco Pannofino da domani a domenica al teatro delle Muse con "Mine Vaganti"

"Non farti mai dire dagli altri chi devi amare, e chi devi odiare. Sbaglia per conto tuo, sempre".

E’ la frase che una nonna dice al nipote nel film ‘Mine Vaganti’ di Ferzan Ozpetek, e che forse racchiude il senso di tutta la storia che il regista ha deciso di portare a teatro, con uno spettacolo che, manco a dirlo, è stato e continua a essere un grandissimo successo.

E’ la prima regia teatrale del regista, che si è affidato a un affiatato cast in gran forma, che vede in prima fila Francesco Pannofino, Iaia Forte e Simona Marchini.

Un racconto pieno di colpi di scena ed equivoci, dovuti al doppio coming out di due figli che provoca un autentico terremoto nella loro tradizionale e bigotta famiglia del profondo Sud. Lo spettacolo va in scena da domani (ore 20.45) a domenica alle Muse di Ancona, nell’ambito della stagione di Marche Teatro.

Iaia Forte, cosa c’è alla base di questo grande successo del vostro spettacolo?

"C’è prima di tutto una scrittura che contempla sia il divertimento che la riflessione. E’ un racconto oserei direi dalla struttura eduardiana, che mette in scena il processo di formazione dei genitori, i quali alla fine arrivano a capire che la libertà individuale va accettata. Ma è anche il pubblico compie questo percorso insieme a noi. Ride, ma pensa. C’è una grande empatia, in tal senso. Vedere i teatri pieni e le standing ovation alla fine mi regala forti emozioni".

Ci voleva, dopo un periodo difficile, per usare un eufemismo.

"E’ una meraviglia. Si vede quanto alla gente siano mancate certe cose. Ogni volta è una festa che si compie".

Lei interpreta la madre dei due figli omosessuali. Di solito la figura materna è più ‘comprensiva’, vero?

"Sì, ma in questo caso, parlando con quello che poi si rivelerà essere il fidanzato del figlio, chiede: ‘Ma è una cosa da cui si guarisce? Insomma, l’omosessualità come malattia".

Non sono certo pensieri appartenenti al passato. Anche oggi c’è chi pensa cose del genere, più al sud che al nord, probabilmente.

"Ferzan ha scelto volutamente di ambientare la vicenda in un paese del sud, dove certi argomenti sono ancora un tabù, dove ci sono pregiudizi duri a morire".

Con Ozpetek come si è trovata?

"Benissimo. Lui è uno che conosce alla perfezione i meccanismi attraverso i quali arrivare al pubblico e veicolare quello che vuole dire".

Sembra che voi sul palco siate i primi a divertirvi. E’ così?

"Siamo una compagnia armoniosa, solidale. Io sento la ‘forza’ che si crea quando le cose vanno in un certo modo. E poi c’è un super Pannofino!".

Molti pensano che in Italia con il nuovo governo i diritti civili siano in pericolo. Lei che ne pensa?

"Spero che non si torni indietro, dopo tutta la fatica fatta per raggiungere certe conquiste. Bisogna progredire. Ma in caso contrario ci sarebbe una sollevazione popolare".

Quando la rivedremo al cinema?

"Presto. Ho appena finito di girare ‘Nata per te’ di Fabio Mollo. E’ la storia di un single gay che riesce ad adottare un bimbo down. A proposito di diritti civili...".

Raimondo Montesi