
Inquinamento da tetracloroetilene nel quartiere campo sportivo, il sindaco Gabriele Santarelli ha annunciato trionfante il responsabile dell’inquinamento nel sito dell’ex area Antonio Merloni (oggi proprietà Edilninno spa in liquidazione) ma l’ex sindaco Giancarlo Sagramola paventa il rischio di ricorsi e importanti contenziosi. "L’indagine sull’area inquinata a est della Porta Pisana – come si legge nella determinazione del dirigente della Provincia - si è avviata nel 2006 quando ancora non si sentivano nemmeno i vagiti del movimento e si è conclusa, sul solo sito della fabbrica in degrado (dove doveva sorgere la media struttura di vendita) il 21 marzo: è durata 16 anni e ancora rimangono da fare le analisi su altri siti ‘minori’. La storia non finisce qui: la ditta individuata come responsabile può fare ricorso al Tar entro sessanta giorni e bisognerà aspettare i tempi della giustizia (anni ed anni). Se non ottempereranno alla bonifica lo dovrà fare il curatore fallimentare della ditta attualmente proprietaria. Se questi non adempiranno all’ordinanza di bonifica, lo dovrà fare il Comune o, in sostituzione, la Regione. Quindi non avremo nessun risultato per un numero indefinito di anni". Sagramola ricorda quanto da lui fatto da sindaco, dal 2012 al 2017: "Abbiamo realizzato la barriera di via Martiri di Marzabotto che ha ridotto l’inquinamento verso la zona dello stadio e lungo via Dante di oltre il 90%. Chissà se la barriera è operativa?". Sagramola oggi candidato consigliere per Daniele Ghergo sindaco, ricorda anche il "piano di recupero avviato per il sito della fabbrica che prevedeva la bonifica. La ditta avrebbe realizzato una media struttura di vendita, 100 parcheggi e di fronte un McDonald’s con altri parcheggi e la rotatoria della Pisana. Tutto ciò contrastato e avversato dagli attuali occupanti del Comune. Ora avremo solo cause e pagherà Pantalone: il Comune di Fabriano". "Dalle parole di Sagramola – replica il sindaco Santarelli che conferma come la barriera sarebbe in funzione - viene la conferma che lui non ha mai voluto individuare e perseguire i colpevoli. La procedura che aveva avviato con il privato era illegittima e solo grazie al Movimento 5 Stelle è stata bloccata evitando danni al Comune e quindi ai cittadini. Il loro modo di operare è stato sempre questo: trovare la via più corta e facile senza preoccuparsi delle conseguenze. Il problema è che poi quelle conseguenze devono essere affrontate e risolte dagli altri. La Giunta Sagramola – conclude il sindaco uscente - aveva avuto la brillante idea di avviare la variazione di destinazione d’uso delle aree ancora prima di aver ottenuto gli esiti della bonifica che avrebbero dovuto fare. Cosa che semplicemente non si può fare".
Sara Ferreri