
Dopo aver sentito un suo disco Elisa lo ha voluto per aprire i concerti del suo tour nei teatri. Oggi esce il suo nuovo singolo, ‘Solo musica’, che vanta la partecipazione di Vinicio Capossela. E nell’attuale tour ad accompagnarlo è Alessandro ‘Asso’ Stefana, il chitarrista di Capossela. E’ lui, The Leading Guy (al secolo Simone Zampieri) ‘the next big thing’ della musica d’autore italiana? Le premesse ci sono. Compresa la partecipazione a "Faber Nostrum", il disco tributo a Fabrizio De André: la sua versione di "Se ti tagliassero a pezzetti" è tra i brani migliori del disco. Per ascoltarlo basta trovarsi stasera (ore 22, ingresso gratuito) in piazza della Repubblica a Monte San Vito. Zampieri, è un periodo importante per lei, segnato anche dal passaggio dall’inglese all’italiano. Perché questa scelta?
"Nasce da un’esigenza espressiva, ma anche da un periodo in cui ho avuto molto tempo libero... Mi annoiavo, così ho cercato nuovi stimoli. Non è stato un passaggio naturale. L’italiano è un altro mondo rispetto all’inglese. Ho un rispetto enorme per il nostro cantautorato. A cominciare da Guccini, nato tra le montagne come me".
E da De André, si suppone, se non altro per il disco tributo. "Ero spaventatissimo. Più tentavo di fare la canzone come lui più aumentava la frustrazione. Poi ho deciso di farla come fosse una mia canzone. E’ venuta fuori una cosa molto personale".
Influenze principali, a parte i nomi citati?
"Sono un grande fan di Dylan, il papà di tutti noi. La band che più mi ha ispirato sono i Wilco". Di recente ha cantato a Venezia e nella sua Trieste, e domani sarà sulla Terrazza del Gianicolo a Roma. Che ci fa in un paese come Monte San Vito?
"Lì ho un amico, Sergio Santinelli, che ha aperto un pub. Da anni viene a vedermi dal vivo. Ha molto entusiasmo. E’ la seconda volta che vengo nelle Marche, ma non mi ricordo dove sono stato la prima".
Suonerà al massimo sia a Roma che a Monte San Vito?
"Suonerei al massimo anche nel salotto di casa sua. Le cose mi piace farle bene, sempre".
A proposito di passaggio dall’inglese all’italiano, con Elisa come è andata?
"Ho mandato il disco al marito, che conoscevo. A lei è piaciuto, così l’ho accompagnata in una trentina di teatri. Per la musica che faccio io, chitarra e voce, il teatro è il luogo ideale".
Una curiosità: perché The Leading Guy? E’ un nome impegnativo...
"Me lo chiedono in molti. Ma è solo il titolo di un brano di un cantautore americano che sentivo spesso".
Raimondo Montesi