Scuola marchigiana tra storia e innovazione: la direttrice dell’Usr Marche Donatella D’Amico illustra progetti e sfide future, dalla collaborazione con gli Istituti Storici (siglato il protocollo di intesa ieri mattina) ai nuovi licei Made in Italy e al potenziamento del 4+2 con gli Its, fino alla gestione del calo demografico e al sostegno per gli studenti Nai.
Direttrice D’Amico, partiamo da una novità importante: il protocollo con i sei Istituti Storici della regione. Di cosa si tratta?
"È un passo avanti significativo. Finora, sia noi come ufficio scolastico sia gli Istituti Storici, abbiamo lavorato approfonditamente sulla storia, soprattutto quella radicata nella nostra regione, ma spesso in parallelo. L’idea, nata dal professor Juri Meda, è stata quella di riunirci, decidere insieme e, soprattutto, organizzare azioni congiunte da rivolgere agli studenti attraverso le scuole. Le proposte arriveranno in gran parte dagli Istituti, forti di anni di esperienza e ricerca, e che si confronteranno con il nostro personale docente e gli ambiti territoriali".
Guardando all’anno scolastico che si sta concludendo, qual è il primo bilancio sulle novità introdotte dal Ministero, come il Liceo del Made in Italy e la filiera 4+2?
"Per un bilancio definitivo dell’anno scolastico attendiamo la conclusione degli scrutini e degli esami. Tuttavia, per quanto riguarda i nuovi indirizzi per il prossimo anno, abbiamo già indicazioni chiare. Abbiamo aderito con grande convinzione alla sperimentazione del 4+2, la filiera che collega istituti tecnici e professionali con gli Its, di cui nelle Marche abbiamo diverse realtà molto valide. Passeremo da un solo percorso attivo quest’anno a ben sette il prossimo, ben distribuiti sul territorio regionale. È un passo importante per superare la distanza tra mondo della scuola e mondo del lavoro. Anche il Liceo del Made in Italy sta decollando: ai due nuovi istituti si aggiunge quello già avviato, portandoci a tre per il prossimo anno, con un buon coinvolgimento di alunni, famiglie e personale scolastico".
A proposito di personale scolastico, quali previsioni sulle assunzioni per il prossimo anno?
"L’organico docenti è legato alle iscrizioni. Il calo demografico, specie nelle aree interne, comporta meno alunni e quindi meno classi. Quest’anno abbiamo un taglio regionale di 150 posti. Sebbene possa sembrare contenuto, ogni cattedra in meno si fa sentire".
I 150 posti in meno sono quindi una diretta conseguenza del calo iscritti?
"Sì, sono legati alla soppressione di classi dovuta alla denatalità".
Nonostante i tagli, come si garantisce il supporto a studenti e scuole?
"Lavoriamo per assegnare docenti e personale Ata secondo le necessità, cruciali per i nuovi percorsi. Aumenteremo i docenti di sostegno per gli studenti con bisogni specifici. Inoltre, una novità importante da settembre: per le classi con oltre il 20% di alunni Nai (Nuovi Arrivati in Italia), avremo insegnanti specializzati in italiano L2. Una misura del ministro Valditara per supportare l’integrazione e l’apprendimento di tutta la classe".