
La consegna del materiale usato da Aristodemo Chiodi da parte dei familiari
Gli strumenti del "Chiodetto", storico macchinista del teatro Pergolesi, al secolo Artistodemo Chiodi tornano nel Massimo jesino dove sono esposti da qualche ora. Fu una lunga carriera quella di Aristodemo Chiodi, detto il "Chiodetto", capo macchinista al Teatro Pergolesi di Jesi nei decenni a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. Falegname stimato ed esperto costruttore, fu punto di riferimento al Massimo jesino ai tempi in cui il Condominio, gestito da privati, ospitava e produceva pubblico spettacolo e opera lirica.
Chiodetto fu anche impegnato in trasferte fuori città, come nei teatri di Fabriano, Senigallia e Camerino. Di lui scrisse "Duilio", alias Duilio Diotallevi, tipografo, poeta dialettale e caricaturista jesino, con un omaggio sulla copertina del periodico satirico in vernacolo jesino "Il Pupazzetto", pubblicato il 9 gennaio 1926, quando appunto il "Chiodetto" era in attività.
I suoi attrezzi da lavoro, usati nella bottega da falegname e negli spazi tecnici del "Pergolesi", sono stati ora donati dal nipote, Antonio Chiodi, alla Fondazione Pergolesi Spontini per essere esposti all’interno del Teatro. "Se non sai da dove vieni non saprai dove andare: è il motto che ho appreso dalla mia famiglia e da mio nonno – spiega il donatore Antonio -. Per questo desideravo che gli attrezzi di Aristodemo fossero visibili alle maestranze di oggi". Nei racconti di Antonio rivivono gli aneddoti di un’epoca in cui il "teatro musicale non era ritenuto un prodotto di élite, ma forma di spettacolo amato da tutti, e quindi popolare". A distanza di un secolo, e più, il mestiere del macchinista teatrale è cambiato nelle tecnologie impiegate ma non nel ruolo, fondamentale per lo spettacolo dal vivo.
Un mestiere di alto artigianato, di cui la Fondazione Pergolesi Spontini continua la tradizione, nei teatri gestiti, e nel proprio laboratorio scenografico in cui sono realizzati gran parte degli allestimenti della stagione lirica del "Pergolesi". Sono allestimenti, quelli costruiti a Jesi, spesso coprodotti con altri teatri e che dunque viaggiano anche su altri palcoscenici, Italiani ed esteri, insieme alle maestranze tecniche della Fondazione. In questi giorni, ad esempio, mentre al Pergolesi andavano in scena "I Quadri parlanti" di Gaspare Spontini, hanno debuttato "La Vestale" di Spontini alla Fondazione Teatri Piacenza, "Così fan tutte" di Mozart al Teatro Pavarotti-Freni di Modena e "La traviata" di Verdi alla Fondazione Teatro di Pisa. Sara Ferreri