Maurizio Pandolfi: chi era lo scalatore morto nella gola di Frasassi

L’incidente è avvenuto nella Gola della Rossa lungo la via "bustarella facile" che l’uomo, un 36enne di Montecassiano, stava percorrendo con un’amica di Polverigi: a un tratto il fatale distacco di rocce che l’ha colpito

I soccorsi a Genga, nel riquadro la vittima Maurizio Pandolfi

I soccorsi a Genga, nel riquadro la vittima Maurizio Pandolfi

Ancona, 16 ottobre 2022 - Va a scalare con un’amica nella zona tra il foro degli Occhialoni e Pierosara approfittando della bella giornata di sole ma una scarica di sassi lo travolge: è morto così a soli 36 anni Maurizio Pandolfi, climber esperto, istruttore Cai di Montecassiano (Macerata). A dare l’allarme attorno alle 16,30 l’amica climber di Polverigi, letteralmente sotto choc, che è riuscita però a chiedere aiuto.

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Quella di Frasassi era una parete che Pandolfi conosceva bene, eppure su quella montagna ieri ha perso la vita. Pochi istanti e l’emozionante arrampicata si è trasformata in tragedia. Pandolfi si stava arrampicando, come primo di cordata, sulla via "bustarella facile" di roccia dentro la Gola di Frasassi, quando, raggiungendo una gola (resta da accertare se fosse sulla via segnata o fuori) è stato travolto da una scarica di sassi.

Dietro a lui c’era la compagna che ha assistito alla scena ed è scesa immediatamente a valle a chiedere aiuto. Il 36enne aveva tutte le attrezzature del caso, ma qualcosa non è andato per il verso giusto. La scarica di sassi l’ha colpito in pieno senza che lui riuscisse ad evitarla.

Secondo una prima ricostruzione Pandolfi è rimasto in alto, senza cadere nel vuoto, ma è stato ferito a morte e la sua corda è stata tranciata. La compagna di arrampicate si è salvata perché stava alla base della via di roccia. I sassi non l’hanno colpita.

Sotto choc è scesa a chiamare aiuto. Sul posto i sanitari che non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Accorsi eliambulanza, gli addetti del soccorso alpino e speleologico delle Marche, i vigili del fuoco e i carabinieri: il medico e l’infermiere si sono calati con il verricello dall’eliambulanza in un punto vicino al luogo della tragedia. A quel punto non è rimasto altro che recuperare la salma del climber che è stata trasferita alla medicina legale dell’ospedale di Torrette di Ancona su disposizione dell’autorità giudiziaria. La compagna illesa ma sotto choc non riusciva a proferire parola ed è stata portata a Torrette.

E ieri intorno alle 11 una 27enne si trovava nella zona di arrampicata ‘Chez Maxime’ intenta anche lei a scalare. Improvvisamente è caduta lungo la parete rocciosa che conduce all’attacco delle vie. È scivolata e rotolata lungo il pendio roccioso e la sua corsa si è arrestata solo dopo dieci metri, riportando diverse fratture e lesioni. A soccorrerla spaventati gli amici che hanno allertato il 118.

Sul posto l’eliambulanza e una squadra di terra del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico di Ancona a supporto delle operazioni. Constatata la presenta di una fitta vegetazione la ragazza è stata raggiunta dal medico e dal tecnico dell’elisoccorso che l’hanno stabilizzata. La giovane donna è stata calata alla base della parete per essere trasportata sull’ambulanza. Trasportata a Torrette, la 27enne non sarebbe in pericolo di vita.