REDAZIONE ANCONA

Morte di Maddalena: la mamma parte civile

Corte d’Assise, processo per omicidio al pusher: per il mix di droghe e farmaci perse la vita la figlia del medico eroe Carlo Urbani

Morta per un mix di farmaci e droghe Maddalena Urbani, la figlia 21enne del medico Carlo Urbani, si apre il processo in corte d’Assise: la famiglia si costituisce parte civile. È iniziato ieri davanti alla Corte d’Assise della capitale il processo nei confronti di Abdulaziz Rajab, il pusher siriano accusato di omicidio volontario con dolo eventuale, in concorso con Kaoula El Haouzi, per gli amici "Carola", l’amica 24enne italo-marocchina che ha accompagnato Malia nel suo viaggio verso la morte a Roma.

I due dovranno quindi spiegare perché non hanno fatto tutto il possibile per salvare Malia, che già la sera prima del decesso, constatato dopo diverse ore dal 118, avrebbe avvertito un grave malore dovuto al mix ingerito. Maddalena, il 27 marzo dell’anno scorso, fu trovata priva di vita proprio nell’abitazione del pusher siriano, in zona Cassia a Roma. Il decesso è stato imputato ad un mix di droga e farmaci. Al processo si è arrivati dopo che la procura di Roma ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato. All’udienza di ieri, la madre, Giuliana Chiorrini, e uno dei fratelli della vittima, Luca (il fratello Tommaso è in missione), rappresentati dall’avvocato Giorgio Beni, si sono costituiti parte civile. Il pusher siriano è attualmente detenuto mentre all’amica El Haouzi è stato revocato l’obbligo di dimora e così lei è tornata in libertà.

In apertura di udienza ieri è stato letto il capo di imputazione che li riguarda.

"In concorso tra loro, cagionavano il decesso di Maddalena Urbani – così recita il capo di imputazione – con le condotte consistite nell’omettere di far pervenire tempestivi e adeguati soccorsi sanitari, che avrebbero consentito di evitare l’evento letale, nonostante che la sintomatologia di intossicazione e comunque di severo malessere si fossero manifestate già nelle ore serali del giorno precedente, mentre la Urbani si trovava presso l’abitazione di Rajab insieme all’amica El Haouzi, con cui vi si era recata partendo da Perugia".

Alla prossima udienza, fissata per il 5 aprile prossimo, saranno sentiti consulenti tecnici e gli amici del siriano che, arrivati nell’appartamento, tentarono di rianimare la giovane. Il pusher 64enne, difeso dall’avvocato Andrea Palmiero, lo scorso ottobre è stato condannato a due anni e otto mesi in rito abbreviato per detenzione di droga finalizzata allo spaccio. La vicenda era legata al ritrovamento di alcune dosi di eroina nel suo appartamento.

Sara Ferreri