Muore nel cantiere: 4 rischiano il processo

Il 59enne era rimasto schiacciato da un mezzo nell’area dei lavori dedicati al bypass ferroviario. Anche una società è finita nei guai

Muore nel cantiere: 4 rischiano il processo

Muore nel cantiere: 4 rischiano il processo

Si trovava all’interno di un cantiere del bypass ferroviario quando si è ribaltato manovrando una gru. Il mezzo meccanico aveva perso aderenza e l’operaio era rimasto schiacciato. Nel finire a terra era uscito dall’abitacolo e così aveva trovato la morte. Aveva 59 anni Marcello Coccelato, originario di Palermo. Sposato, padre di tre figli, la sua vita si è fermata il 5 agosto del 2020. Manovrava una gru cingolata per la quale non sarebbe stato formato. In cinque ora rischiano di finire a processo per omicidio colposo. Quattro sono persone fisiche, la legale rappresentante della ditta di costruzioni (nonché datrice di lavoro), 49 anni, siciliana, il capo cantiere, 70 anni, siciliano anche lui, il responsabile della sicurezza, 43 anni e il direttore del cantiere, 38 anni, anche questi due siciliani. La quinta è la società della ditta di costruzioni. Per loro la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio e ieri mattina si è aperta l’udienza preliminare davanti alla gup Francesca De Palma. Le parti hanno discusso ma sul rinvio a giudizio o meno si deciderà il 17 giugno. Si sono costituiti parte civile la moglie dell’operaio morto (con l’avvocato Michele Carluccio), i tre figli, la madre, il fratello e due nipoti.

Stando all’accusa sia la datrice di lavoro che il capo cantiere, il responsabile della sicurezza e il direttore di cantiere non avrebbero valutato correttamente i rischi che il 59enne avrebbe corso quel giorno, movimentando un mezzo su un terreno bagnato dalla pioggia e quindi instabile. Non sarebbe stato sicuro far lavorare l’operaio così e la morte poteva essere evitata. Contestate diverse violazioni in tema di sicurezza sul lavoro come le verifiche periodiche dell’attrezzatura e la sua manutenzione. La gru doveva servire per mettere dei pali ma l’operaio non sarebbe stato adeguatamente formato, ricevendo un addestramento specifico, alla guida del mezzo cingolato. Coccellato doveva eseguire del lavori di supporto della trivella meccanica che stava facendo delle escavazioni nel terreno.

Attorno alle 10 gli addetti al lavoro avevano iniziato ad andarsene dal cantiere, proprio per la pioggia abbondante che cadeva. II 59enne sarebbe rimasto indietro e quando è successo l’incidente si sarebbe trovato da solo. La Procura contesta anche che la vittima non sarebbe stata adeguatamente trattenuta dai dovuti sistemi di ritenzione mentre la gru si ribaltava. Per questo sarebbe finito fuori dall’abitacolo. L’operaio era stato assunto da poco da quella azienda ma Coccellato vantava una esperienza decennale alla guida di gru e carrelli elevatori. Le indagini erano state condotte dai carabinieri della Tenenza di Falconara. Sul posto erano intervenuti I1 118 con due squadre dei vigili del fuoco che si erano occupati di liberare il corpo del 59enne da sotto la gru.

Marina Verdenelli