Picchiata dal marito che per farle male l’avrebbe colpita anche con un manico della scopa e un mestolo di legno. "Muori, non ti voglio più vedere" le urlava durante i litigi che scoppiavano spesso in casa. Per l’uomo violento ieri è arrivata una condanna a 4 anni e 1 mesi per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate. Imputato davanti al giudice Pietro Merletti un egiziano di 54 anni. Oltre alla condanna della reclusione il giudice gli ha inflitto anche il pagamento di 30mila euro come risarcimento danni. Stando alle accuse l’uomo avrebbe minacciato la moglie con le parole "muori" dopo averla percossa, in più occasioni. Uno sfogo il suo, annebbiato anche dai pochi soldi che c’erano in famiglia. Un giorno sarebbe arrivato a prenderla per il collo e a stringere così forte da farla finire in ospedale per una sindrome da strangolamento e cinque giorni di prognosi. L’incubo per la donna, una connazionale di 44 anni, parte civile nel processo con gli avvocati Jacopo Saccomani ed Edoardo Massari, sarebbe durato tre anni. Lei è mamma di quattro figli. Nel corso del processo era stata sentita come testimone una agente della polizia Scientifica che aveva riferito sui lividi riscontrati sulla donna dopo l’ultimo episodio di violenza da parte del marito e documentati anche con fotografie. L’imputato, un pescatore, ha negato sempre gli addebiti. Diversi eppure gli episodi contestati dall’accusa e che si sarebbero consumati tra l’estate del 2016 e l’estate del 2019. Il primo episodio sarebbe accaduto durante un litigio per motivi economici. L’uomo l’avrebbe presa a schiaffi e poi a calci sulla pancia. Il tentativo di strangolarla, che le ha causato lesioni al collo, sarebbe avvenuto tre anni dopo, era agosto 2019 e mettendole le mani al collo l’avrebbe anche minacciata così: "Muori, non ti voglio più vedere". La vittima sarebbe stata anche offesa che era sporca.
ma. ver.