Il bonifico online fatto ad un commercialista finisce nelle mani di un hacker che prima lo gira nel suo conto e poi lo versa in quello di una banca finlandese. Il pirata informatico è riuscito ad intercettarlo facendo sparire in un click quasi 43mila euro, l’equivalente di una parcella lavorativa che l’ignaro imprenditore aveva pagato. Come sia stato materialmente possibile è stato al vaglio di una articolata indagine dopo la denuncia sporta dall’imprenditore, titolare di una società che opera nell’ambiente, nella sicurezza, nelle bonifiche del territorio e nel settore delle acque minerali. I carabinieri a cui il beffato si era rivolto hanno individuato un romeno come responsabile del primo incasso. E’ un 47enne che vive in Lombardia ed è finito a processo al tribunale di Ancona, davanti alla giudice Antonella Passalacqua, per frode informatica e accesso abusivo al sistema informatico. Sarebbe un abile informatico.
Stando alle accuse, il 29 maggio del 2020 il legale rappresentante della holding, un 86enne fermano che vive a Senigallia, aveva dato disposizione tramite l’home banking della società di fare un bonifico di 42.752 euro ad un commercialista di Milano, attingendo dal conto della sua banca, un importante istituto di credito di valenza nazionale. L’operazione era risultata andata a buon fine ma il diretto interessato non aveva mai ricevuto l’importo bonificato.
Fatte le verifiche l’imprenditore ha capito che solo un hacker poteva aver intercettato l’operazione riuscendo a far traslare l’importo non nel conto del commercialista ma in quello proprio, prima che la somma arrivasse telematicamente a destinazione. Un conto corrente che corrispondeva all’imputato che ad oggi è irreperibile come anche il denaro, finito all’estero. La giudice ha dovuto procedere con un non luogo a procedere in attesa che l’imputato, difeso dall’avvocato Michele Di Ruggero, sia trovato e informato che ha un processo a carico. ma. ver.