RAIMONDO MONTESI
Cronaca

Ancona, enorme palo piazzato davanti all’Arco Clementino: schiaffo alla Storia

Un pugno in un occhio proprio in uno degli scorci più amati nello scalo. La struttura deturpa la vista dell’intero patrimonio del porto antico

L’enorme palo issato davanti all’Arco Clementino

Ancona, 14 marzo 2023 – Un enorme, a suo modo inquietante ‘ospite’ è apparso come dal nulla nel cuore del Porto antico. E’ un altissimo palo, con una piattaforma in alto, su cui si scorgono due fari e una telecamera di sorveglianza. Per raggiungerla c’è la consueta scaletta racchiusa da una gabbia circolare. Il risultato è una gigantesca struttura che si scorge subito da lontano avvicinandosi all’Arco clementino, che sovrasta in altezza. Sì, perché il palo non si trova in un punto qualsiasi del Porto antico, ai suoi margini, ma a pochi metri dall’opera firmata da Luigi Vanvitelli. Una volta superato il palo e percorsi pochi metri, girandosi, non si può fare a meno di notare la visione d’insieme: la Cattedrale di San Ciriaco, in cima al colle Guasco, l’Arco di Traiano, sotto, l’Arco clementino e, ultimo arrivato, il palo. E’ uno dei punti in cui abitualmente, verrebbe da dire ‘naturalmente’, coloro che visitano Ancona, ma anche gli stessi cittadini dorici, scattano una fotografia di grande suggestione. Ora l’obiettivo delle loro fotocamere, o per meglio dire dei loro telefonini, deve ‘tagliare la parte sinistra della visuale, per evitare di immortalare anche il palo. A meno che qualcuno non lo voglia includere nella fotografia. Cosa che appare improbabile, visto che il manufatto è davvero un pugno in un occhio.

Difficile comprendere il motivo della sua costruzione proprio in quel punto. Siamo a due passi da una delle opere più significative che ci ha lasciato Luigi Vanvitelli, di cui quest’anno ricorrono i duecentocinquanta anni dalla morte. Proprio per questo alla Mole, il suo capolavoro anconetano, tra qualche tempo si terrà un convegno internazionale a lui dedicato. E’ il punto in cui Michele Polverari, ex direttore della Pinacoteca, ha proposto di affiggere una grande riproduzione della stampa della veduta della città, firmata da Vanvitelli, che il Vasi realizzò nel 1738, in cui oltre al porto, sui medaglioni laterali si ammirano i dettagli delle altre creazioni vanvitelliane, Arco clementino compreso. La gigantografia dovrebbe essere spostata, perché il palo ne rovinerebbe la vista. E’ un po’ più grave, tuttavia, che il palo deturpi la vista dell’intero Porto antico, quello che doveva essere valorizzato come simbolo stesso di una storia millenaria. Ora questo mostruoso oggetto rischia di simboleggiare qualcos’altro: come si può fare del male al patrimonio storico, artistico e culturale di una città.