GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

Polveriera Montacuto: "Sovraffollamento ma non solo: mancano medici e agenti"

Il garante regionale dei detenuti, l’avvocato Giancarlo Giulianelli: "In quel carcere non si possono gestire casi psichiatrici come quello che si è reso responsabile del getto dell’acido, gli servono cure".

Il garante regionale dei detenuti, l’avvocato Giancarlo Giulianelli: "In quel carcere non si possono gestire casi psichiatrici come quello che si è reso responsabile del getto dell’acido, gli servono cure".

Il garante regionale dei detenuti, l’avvocato Giancarlo Giulianelli: "In quel carcere non si possono gestire casi psichiatrici come quello che si è reso responsabile del getto dell’acido, gli servono cure".

Apre "esprimendo solidarietà al personale di Polizia penitenziaria", messaggio rivolto anche al comandante della casa circondariale di Montacuto Nicola De Filippis. Prosegue con una riflessione, dopo l’ultima violenta aggressione di un detenuto ad un poliziotto: "Il problema del sovraffollamento delle carceri è una concausa, cui si affiancano altre criticità come l’assenza del personale dell’area trattamentale, medici, psicologi e psichiatrici, nonché quella della carenza di personale di polizia. Situazioni che, se sommate, possono portare le persone che hanno problematicità latenti o palesi ad episodi esecrabili nei confronti della Polizia penitenziaria". Parole del garante regionale dei diritti Giancarlo Giulianelli, in seguito ai fatti che si sono consumati martedì nell’istituto penitenziario anconetano. L’uomo avrebbe prima gettato del liquido in faccia alla guardia, per poi colpirlo brutalmente con calci e pugni. Giulianelli, che si è subito attivato, chiarisce che "il detenuto che si è reso responsabile del gesto increscioso, è acclarato abbia necessità di cure psichiatriche".

Motivi per i quali, "all’interno di un carcere non è possibile gestire persone con problematiche di natura psichiatrica". Il detenuto in effetti sarebbe stato poi trasferito a Marino del Tronto, dov’è presente una struttura specializzata per gestire certe patologie. Ma la riflessione del garante si concentra soprattutto sull’urgenza "di prevedere un modo diverso di fare il carcere per questi soggetti" perché in molti casi "i trattamenti non sono idonei, poiché avrebbero necessità di essere curati, prima di essere detenuti". In altre situazioni, invece, per Giulianelli sarebbe opportuno ragionare sulle "misure alternative" cui certa popolazione carceraria "potrebbe accedere".

E dettaglia: "Quando si parla di sovraffollamento o di ricorso eccessivo al carcere – dice – ricordo che serve come misura cautelare, sia come misura definitiva. Ma c’è un problema nazionale nell’attuazione dei provvedimenti, in quanto i numeri ci dicono che un 65 per cento delle persone detenute, tra definitivi e non, potrebbe accedere a misure alternative. Se in Italia ci sono circa 8mila persone in attesa di giudizio o cautelati da zero a tre mesi, va pensato qualcosa di diverso. Una buona metà di quel 65 per cento potrebbe accedere a misure alternative". Secondo Giulianelli, "il Governo si è mosso con misure per la detenzione all’interno delle comunità che accolgono persone con problematiche di tossico dipendenza. Speriamo che quelle misure emanate possano comportare un maggiore e più veloce inserimento nelle comunità". Quanto a Montacuto, le cronache hanno restituito l’immagine di un avvio di 2025 complesso, con un materasso dato a fuoco per protesta ma, ancora più preoccupante, l’aggressione di tre guardia nell’arco di cinque giorni.