REDAZIONE ANCONA

Quartieri "Strade colabrodo e poca sicurezza"

I residenti delle varie zone della città si sentono abbandonati: "Occorrono manutezioni e maggiori presidi delle forze dell’ordine"

Quartieri "Strade colabrodo e poca sicurezza"

Q come quartieri. Quei luoghi che, a giudicare dalle voci dei residenti, vengono spesso "trascurati, dimenticati e versano in degrado". Come fare per evitare tutto questo? Come garantire migliore vivibilità a chi abitano lontano, ma non troppo, dal centro? Lo abbiamo chiesto agli anconetani, in un’altra tappa della nostra rubrica ‘La città che vogliamo’.

Andrea Capici inaugura il giro di interventi parlando del quartiere Piano e degli atavici problemi: "È evidente come i progetti di rivalutazione non stiano funzionando. Non esiste una vera riqualificazione o perlomeno appare assente – spiega -. Si percepisce un senso di insicurezza, a volte assistiamo a episodi di violenza. Corso Carlo Alberto e piazza Ugo Bassi si trasformano in set di fenomeni sgradevoli, pericolosi. Mi chiede quali rimedi? Sicuramente maggiori presidi e controlli da parte delle forze dell’ordine. E poi servono interventi radicali che pongano il quartiere al pari delle altre zone della città. Senza parlare delle strade colabrodo (leggasi buche, incubo ricorrente per i cittadini dorici e per le povere sospensioni delle autovetture, ndr): lì siamo al degrado più completo".

Anche Giorgio Marini, che invece conosce meglio la situazione del Pinocchio, descrive un film visto e rivisto: "Anche qui le strade sono sconnesse e pericolose. Abbiamo più volte chiesto all’amministrazione comunale di sistemarle, persino attraverso una petizione. Sono conscio delle difficoltà, capisco non sia semplice. Ma un’amministrazione lungimirante non può che essere sensibile a questi argomenti: decoro e manutenzione sono alla base". Domenico Rinaldi rincara la dose e se, a volte, gli anconetani che vivono nei quartieri hanno dichiarato di sentirsi di cittadini di "serie B", per l’intervistato – in realtà – siamo addirittura in una categoria inferiore: "La serie C (guarda caso, come la squadra di calcio della città, l’Ancona). Io sto nei pressi di via Torresi e sono testimone oculare di lavori pubblici che lasciano a desiderare. Asfaltano un pezzo di strada, poi lo lasciano a metà. Iniziano un intervento di restauro stradale, poi non lo finiscono. E le buche rimangono, i problemi restano e si amplificano. L’altro fronte è di natura economica. Basti pensare all’esempio dei turisti che appena arrivano vengono portati con le navette nei centri commerciali, bypassando del tutto quartieri e centro, a tutto danno delle attività che vorrebbero lavorare anche con loro".

Continua Rinaldi: "Quindi la sicurezza: i due quartieri più a rischio sono il Piano e gli Archi, ma leggo sulle cronache locali anche di problemi a Torrette. Ecco, non è soltanto una fotografia scattata dai giornali, ma un dato di fatto: i rioni sono dimenticati". Conclude Aurora Serrani, che riferisce delle criticità che interessano la zona di via Del Conero: "Marciapiedi dissestati, buche rattoppate, cura del verde non pervenuta. E poi, lasciatemelo dire...". Ma certo, prego signora. "C’è un chiaro problema di topi: abbiamo telefonato un sacco di volte agli uffici competenti per effettuare le derattizzazioni, ma non è venuto nessuno".

Non solo questo, però: "Davanti casa mia, nei pressi della chiesa dei Servi di Maria, c’è un tombino pericoloso e rumoroso. Al passaggio di ogni automobile, un frastuono incredibile. Le dico un ultimo episodio con il quale ci abbiamo riso tantissimo l’altro giorno: sono venuti a pulire l’erba, ma non l’hanno rimossa dai marciapiedi che sono infestati". Sarà per una prossima volta? Speriamo. Lo sperano soprattutto i residenti.

Giacomo Giampieri