Rebus Molo Clementino. Via alle indagini subacque

In attesa dell’ok del ministero, si sono cercati eventuali reperti archeologici

Lungomare Nord, Penisola, crociere. Le istituzioni si uniscono in un coro assordante di assenso su queste linee guida, ma dal vocabolario politico sparisce il tema del Molo Clementino. L’opera, al centro di una querelle trasversale infinita, sembra scomparsa dai piani operativi, ma in realtà così non è. La settimana scorsa, infatti, sono state fatte una serie di indagini sottomarine nello specchio d’acqua della Rotonda antistante la scogliera dove dovrebbe sorgere il molo per le grandi navi da crociera. Attraverso una tecnologia di ultima generazione il personale specializzato di una ditta del pesarese ha effettuato dei controlli subacquei per evidenziare possibili ritrovamenti di reperti storici che potrebbero vincolare e ostacolare la realizzazione ingegneristica dell’opera. Stando a fonti portuali, sembra che le indagini non abbiano fatto emergere alcun ritrovamento di materiale in tal senso. Si tratta soltanto di una delle fasi procedurali seguite sotto traccia dagli uffici dell’Autorità portuale di Ancona, particolarmente impegnata anche sul fronte della compatibilità ambientale. In attesa dei pareri definitivi su Vas e Via da parte del ministero (si attende anche l’analisi vincolante del Pia e del Pia 2, i piani ambientali realizzati sotto il coordinamento del professor Floriano Bonifazi), si va avanti verso le fasi progettuali e la consegna dei lavori.

Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ieri ha tessuto le lodi delle grandi opere in cantiere mentre il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Medio Adriatico, Vincenzo Garofalo ha ricordato il ruolo di protagonista dell’Authority alla recente fiera internazionale delle crociere a Miami: "A piccoli passi, ma con costanza, il flusso dei crocieristi ad Ancona sta aumentando, anno dopo anno, segno di una vivacità del settore. Questo ci spinge a credere sempre di più su quel fronte" ha detto il presidente dell’Ap senza, tuttavia, mai nominare il progetto del Molo Clementino.

Chi se n’è tenuto ben distante è stato il sindaco Silvetti, contrario all’opera e dunque ‘separato in casa’ in un centrodestra dove ci sono posizioni molto distinte sul tema: "La Penisola resta la priorità nel lungo periodo – ha detto il primo cittadino del capoluogo – per il nostro porto. Ci sono altri aspetti determinanti per il rilancio del nostro scalo, penso allo spostamento di alcuni traghetti dal Porto Antico alle banchine 19-21 su cui è necessario intervenire. E poi c’è il nodo dell’ex Tubimar (andata a fuoco il 15 settembre 2020 e da allora non sono ancora partite le demolizioni degli scheletri inceneriti del mega capannone, ndr.), su cui è necessario intervenire subito". E così la discussione sul Molo Clementino passa in sordina.

p.cu.