di Giacomo Giampieri
R come rifiuti. Ancona è una città pulita o sporca? Presenta delle criticità? Come intervenire per renderla più decorosa, accogliente, bella da vivere? Bastano più cestini per evitare la sporcizia dappertutto o sono necessari più passaggi da parte dell’azienda preposta al ritiro dei rifiuti? In alternativa, servirebbero altre iniziative tese a far ritrovare a tanti il senso civico e del rispetto dell’ambiente circostante che pare smarrito? Alcune delle domande che abbiamo sottoposto ai cittadini dorici in un’altra puntata della nostra rubrica ‘La città che vogliamo’.
Gli anconetani disegnano così la loro città sull’argomento rifiuti: "Mi chiede se Ancona è pulita o sporca? – attacca il signor Guido Turchetti – Rispondo ‘è una via di mezzo’. Ma molto dipende dal senso civico delle persone. Le porto l’esempio di Posatora, un quartiere che pare in abbandono. O ancora quanto accade qui sopra in via Veneto, zona Palasport (la nostra intervista è stata realizzata nella ‘sottostante’ piazza Pertini, ndr). Ci sono dei grandi bidoni, in un angolo un po’ nascosto, e le persone di passaggio né approfittano per lasciarci la loro immondizia. In maniera del tutto incontrollata perché non la lasciano all’interno dei contenitori, bensì accatastata fuori. Uno scempio in piena regola. È facile criticare qualcuno, prendersela con un’amministrazione. Ma mettere in pratica le buone maniere è un altro conto. Ed è molto più complesso".
Anche per Antonio Bocale, tutto sommato, "c’è di peggio, rispetto ad altre grandi città. In generale Ancona è abbastanza pulita. Piuttosto che sull’argomento rifiuti, al nuovo sindaco chiederei di prestare maggiore attenzione alle manutenzioni, al decoro, al verde. E io aggiungo anche due cose che non sempre vengono dette, ma che necessitano di grande cura: i giochi per i bambini ed anche i fiori". Giuseppe Calò, contrariamente ai primi due intervistati, ravvisa "grossissime criticità". Eppure, per lui, basterebbe poco. "Basterebbe ripartire dalle basi. Nelle isole ecologiche vediamo recipienti stracolmi in conseguenza di poche raccolte rifiuti in una settimana. Siamo sicuri che serva integrare il numero di bidoni? A mio modo di vedere serve aumentare il numero dei passaggi dell’azienda dedicata. E poi, lasciatemelo dire". "Prego". "Si sono dimenticati della manutenzione ordinaria. Passano raramente a pulire i marciapiedi, sempre sporchi. Quando ero ragazzo c’erano degli spazzini preposti. Oppure, sotto agli Archi, un operaio del Comune creava dei piccoli fori che servivano a non far scivolare la gente, dopo aver ripulito dalle infestanti. Ecco, sono professioni molto importanti che però, col tempo, si sono perse. Bisognerebbe ripristinarle".
E ancora, Albalisa Cantarini è decisa nelle sue affermazioni: "Ancona non è sporca, non è una metropoli come Roma, Milano o Napoli. Quindi, globalmente, direi che ci possiamo accontentare. Servirebbe, anche per me, un servizio più attivo nel recupero dei rifiuti in città. Non tanto nei cassonetti, quanto per la sporcizia che le persone incivili lasciano in giro incuranti degli altri. Quali rimedi? Beh, più controlli e multe severe per chi sporca. Queste la prime cose. Poi, senza dubbio, il ripristino dell’educazione ambientale e dell’educazione civica. Che, a mio avviso, non sono di sola competenza dell’Istituzione scuola. Ma serve un’educazione chiara su questi argomenti - che sono parte essenziale del nostro futuro - soprattutto in famiglia".