Ancona, scomparso da 28 anni. Un saluto alla mamma. "Non torno a cena": Roberto svanito nel nulla

Il mistero di Sassoferrato tiene banco ancora oggi: il giovane operaio con la passione per la chitarra oggi avrebbe 57 anni. L’unica speranza nel 1997 quando a casa si presentò un ragazzo per contattare i suoi amici

Roberto Tassi è scomparso da Gaville di Sassoferrato il 10 giugno del 1995. Da allora di lui non si è saputo più nulla

Roberto Tassi è scomparso da Gaville di Sassoferrato il 10 giugno del 1995. Da allora di lui non si è saputo più nulla

Sassoferrato (Ancona), 19 marzo 2023 – Sono trascorsi quasi 28 anni da quell’ultima volta che partendo da casa dopo il pranzo con la famiglia ha detto alla mamma che avrebbe fatto tardi per cena senza più ritornare a casa e scomparire nel nulla. Una storia quella di Roberto Tassi di Gaville, operaio con l’hobby della chitarra e la passione per l’arte, che sembra ormai dimenticata, ferma, immobile. Dopo decine e decine di appelli, da un paio d’anni ormai è calato il silenzio sulla vicenda, anche se i familiari non si sono mai rassegnati e continuano a sperare che Roberto sia vivo.

Se così fosse quel ragazzotto che faceva l’operaio, oggi avrebbe 57 anni. Un paio di anni fa si era parlato di una ripresa delle ricerche nelle campagne di Sassoferrato ma ancora una volta nulla era trapelato. Un fitto mistero che un mese e mezzo dopo la sua scomparsa, avvenuta a giugno del 1995, si è arricchito del ritrovamento da parte della mamma dell’auto di Roberto, davanti alla stazione e con una gomma a terra. Gli inquirenti si accorgono che sulle ruote c’erano tracce di un terriccio rosso.

Poco dopo, all’inizio di agosto alla famiglia arriva una busta proveniente dalla Francia, più precisamente da La Seine, vicino Tolone: era imbottita di plastica e conteneva tutti i documenti di Roberto, rovinati dall’acqua, con l’indirizzo scritto da una calligrafia diversa da quella del ragazzo scomparso. Ma del corpo nessuna traccia. Poi a due anni dalla scomparsa quella che sembrava la svolta. "Nel 1997 – ha ricordato mamma Iole al Carlino - ci fu un altro episodio molto significativo che riaccese la speranza. Un ragazzo residente a Perugia in contatto con il nostro territorio venne avvicinato da un uomo che gli chiese se il terremoto che aveva colpito Umbria e Marche aveva provocato morti nella zona del Sassoferratese. Il ragazzo contattò i suoi amici sassoferratesi sostenendo che quella persona era proprio Roberto, ma da allora non abbiamo più saputo altro".

Che fosse davvero Roberto quel ragazzo? Nessun’altra segnalazione è giunta nei giorni e nelle settimane successive da quella zona né da nessun’altra. Ma c’è un altro dettaglio che spinge verso la speranza che Roberto Tassi che da ragazzo sognava di scoprire il mondo, abbia voluto allontanarsi e magari cambiare completamente vita e sparire da tutto e tutti. Qualche giorno dopo la sua scomparsa un amico di Roberto si è presentato a casa dei suoi genitori chiedendo di riprendere il suo giubbetto di pelle, dicendo di averlo dimenticato nell’auto di Roberto. L’amico però quando la madre di Roberto gli ha comunicato che era scomparso non sembrava essere sorpreso del fatto che il suo amico non si trovava più. Se n’è andato con indifferenza. E non è tutto perché quella domenica di giugno prima di partire con l’auto ed essere inghiottito nel nulla, aveva l’aria piuttosto arrabbiata a detta di chi l’ha incontrato. Avrebbe detto a chi gli chiedeva cosa avesse mentre cercava qualcosa nel cruscotto: "Oggi non è aria".