Silvia Moroni non ce l'ha fatta: la sua storia aveva commosso tutti

La maestra e mamma di due bambini, aveva ricevuto donazioni per cure sperimentali. Il marito aveva lanciato la raccolta fondi online, raccogliendo quasi 100mila euro

Silvia Moroni non ce l'ha fatta, erano stati raccolti 100mila euro per le cure sperimentali, ma la maestra e mamma di 47 anni si è spenta

Silvia Moroni non ce l'ha fatta, erano stati raccolti 100mila euro per le cure sperimentali, ma la maestra e mamma di 47 anni si è spenta

Sassoferrato (Ancona), 11 aprile 2024 – Suo marito aveva lanciato un appello per le cure sperimentali, la raccolta fondi aveva sfiorato i 100mila euro nei giorni scorsi. Una corsa contro il tempo che non è riuscita a salvarle la vita. E’ morta a 46 anni Silvia Moroni, 47 anni di Sassoferrato, maestra e mamma di due figli. Ha lottato strenuamente contro un melanoma aggressivo e si è spenta martedì a Cremona dove era ricoverata per l’aggravarsi della sua malattia. I funerali si svolgeranno domani, alle 15:30 nella cattedrale di San Venanzio a Fabriano. Il feretro sarà, quindi, tumulato all’interno del cimitero urbano di Sassoferrato. Per tentare di salvarle la vita, attraverso delle cure costose, il marito aveva trovato la forza di lanciare una raccolta di fondi su GoFundMe che, in pochissime settimane, era arrivata alle soglie dei 100mila euro, su un obiettivo finale di 500mila euro, grazie a oltre 1.700 donazioni.

Fondi che sarebbero serviti per percorrere un’altra via, quella delle cure sperimentali. "Il calvario inizia nel 2013 quando un’incorretta diagnosi dermatologica fa ritardare di ben 5 mesi l’asportazione di un melanoma maligno raro e particolarmente aggressivo”, aveva raccontato nelle scorse settimane il marito di Silvia, Alessandro.

"Nonostante numerose metastasi, siamo riusciti tramite terapie su terapie ad arrivare ad oggi, ma negli ultimi mesi il melanoma è tornato più aggressivo che mai e l’intervento chirurgico alle metastasi cerebrali che avrebbe potuto essere migliorativo a novembre 2023, presso l’ospedale Torrette di Ancona, non ha dato i risultati sperati. Le metastasi purtroppo sono cresciute in maniera esponenziale: il caso è incurabile con terapie standard e note, possiamo affidarci solo a trial sperimentali. Le speranze sono basse, ma la mia famiglia non può arrendersi, affinché Silvia possa sopravvivere e vivere insieme ai suoi figli dobbiamo tentare il tutto per tutto”, il suo accorato appello che aveva spinto molti a donare un contributo. La famiglia di Sassoferrato era in contatto con lo Sheba medical Center in Israele e con il Brigham and Women's hospital di Boston per valutare la possibilità di trial all’estero, estremamente costosi e al di fuori delle possibilità economiche dei più: la sola videochiamata in zoom per la valutazione del caso clinico presso Boston aveva un costo di 900 dollari. Purtroppo, però, la corsa contro il tempo non ha raggiunto il suo obiettivo. Profonda commozione a Sassoferrato, a Fabriano e nell’intero comprensorio per una storia che ha commosso e fatto sperare tanti