
Spunta l’ipotesi di spostare a partire da settembre i quasi 250 alunni della scuola media Marco Polo in moduli prefabbricati da posizionare al posto dell’attuale sede per i circhi nel quartiere Borgo, ovvero a poche decine di distanza dall’immobile dove si effettueranno lavori di sistemazione per superare le criticità di resistenza sismica e statica, ma l’opzione non piace alle consigliere comunali di maggioranza Sara Marinucci e Roberta Stazi che presentano una mozione per dare vita a una manifestazione di interesse da parte del Comune dedicata a intercettare privati che intendono mettere a disposizione immobili a uso scolastico. Nelle settimane precedenti quel sito era già stato preso in considerazione anche per un eventuale realizzazione del nuovo palasport, alla luce dei problemi del PalaGuerrieri privo dell’agibilità per pubblico spettacolo, ma risultato poco consono per problemi dovuti ai parcheggi in caso di una struttura da migliaia di persone.
"Ci sono diverse soluzioni allo studio, ancora é prematuro sbilanciarsi", mostra cautela il sindaco Gabriele Santarelli, lasciando aperta ogni possibilità, compresa, appunto, quella di rivolgersi ai privati, sollecitata dalle due esponenti pentastellate durante il consiglio comunale di ieri dedicato in forma monotematica alla Marco Polo. "Qualcuno - aggiunge Santarelli - li chiama container, ma sono strutture assai dignitose che in alcuni casi svolgono in modo funzionale il compito di alternativa alla sede permanente. Comunque c’è ancora tempo per trovare una soluzione definitiva". "Fate presto a decidere, altrimenti si rischia di perdere iscritti seppure in una realtà che funziona", l’appello di alcuni rappresentanti d’istituto evidenziando come l’incertezza sul futuro prossimo (la sede originaria di via Fabbri dovrebbe rimanere off-limits per due anni scolastici per consentire l’effettuazione dei lavori) stia generando perplessità e disorientamento tra i genitori. Ieri durante la seduta in videoconferenza effettuata su richiesta di sette esponenti di minoranza, non sono mancate le polemiche sullo stop della scuola due anni dopo la presentazione della perizia tecnica che ha evidenziato alcune criticità. "Stiamo gestendo - si sfoga il sindaco - una città che cade letteralmente a pezzi. Questa è la terza scuola che siamo costretti a chiudere in quattro anni e in futuro, sempre se si continuerà a fare gli studi, probabilmente sarà necessario chiuderne altre. Stiamo agendo in modo rispettoso verso i cittadini e nei confronti della sicurezza che siamo chiamati a garantire".
Alessandro Di Marco