REDAZIONE ANCONA

Ristoratore di Ancona: "Ben venga il Green Pass ma non siamo poliziotti"

"Difficoltà solo all’inizio, ma ora ci abbiamo fatto l’abitudine. La gente chiede il posto all’aperto"

Al "Ristorante Giardino" del viale della Vittoria, il titolare, Antonio Ambrosio, evidenzia che "un altro lockdown, per molte aziende, sarebbe impossibile da sostenere. E allora, bene il green pass – rimarca – ma io non sono un poliziotto. L’ho detto fin da subito: non pensate che io, da ristoratore, controlli i documenti della gente. Lo faccio per i miei clienti: è mai possibile – si chiede Ambrosio – che un ristoratore possa accedere ai dati sensibili della gente, come l’indirizzo di casa?". Difatti, se l’età anagrafica non coincide, il ristoratore – secondo il Governo – dovrebbe chiedere i documenti. "Ma ciò si poteva evitare se nel green pass ci fosse stata la foto delle persone. Così, infatti, saremmo stati tutti più sicuri e nessuno si sarebbe improvvisato poliziotto". Il passaporto vaccinale, qui, ha persino aumentato i costi, perché durante le ore serali "ho messo una persona fuori a controllare i green pass della clientela. Dal momento che il nostro telefono legge il Qr code e la spunta diventa verde, io vi faccio entrare". Ad ogni modo, "questa è stata una settimana positiva, in cui si è lavorato bene, soprattutto grazie ai tanti turisti in giro per Ancona. Di difficoltà, forse, ce ne sono state all’inizio, nei primi giorni di entrata in vigore del green pass. Ora, il nodo centrale è che non tutti, purtroppo, sono vaccinati. Ieri, ad esempio – prosegue Ambrosio – è capitato che arrivasse al ristorante un nucleo familiare in cui qualcuno non era vaccinato. È una situazione che può capitare e io non ho potuto farli accomodare neppure fuori, perché i posti erano tutti esauriti. Ma se la famiglia fosse stata vaccinata, l’avrei fatta sedere dentro". Insomma, "con l’obbligo vaccinale non ci sarebbero stati questi problemi. Dovremmo essere tutti uniti per uscire il prima possibile da questa situazione e tornare a lavorare come prima, quando il covid neppure sapevamo cosa fosse". Molte le telefonate di prenotazione che arrivano al "Giardino": "La prima cosa che mi chiedono i clienti è se abbiamo posto fuori" - continua Ambrosio, che sottolinea come quasi tutte le richieste siano per pasteggiare all’esterno del locale: "La gente si sente più sicura all’aperto. Speriamo che nei prossimi giorni non tornino le restrizioni. Stiamo soffrendo e abbiamo paura di eventuali chiusure, per questo dobbiamo fare tutti la nostra parte vaccinandoci. Solo così usciremo dalla crisi e salveremo migliaia di famiglie che rischiano di rimanere senza lavoro: perché un altro lockdown sarebbe davvero insostenibile".

Nicolò Moricci