ILARIA TRADITI
Cronaca

Spedizione europea sulle coste: "Vogliamo capire come sta il mare"

Un progetto internazionale che avrà Ancona come base logistica grazie anche alla presenza del Cnr

Task force lungo le coste

Task force lungo le coste

Ancona, 28 maggio 2024 – Una spedizione di portata europea per studiare l’impatto antropico sui mari e sulle regioni costiere: fa tappa anche nella nostra città la "Traversing European Coastlines" (Trec) che vede la partecipazione di oltre 150 partner di 21 Paesi europei tra cui il Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) che ieri mattina ha accolto i ricercatori nella sede dorica e ospitato i laboratori mobili dove vengono effettuati i campionamenti. Presenti anche Gian Marco Luna, direttore Cnr-Irbim, e Luca Bolognini, responsabile della sede di Ancona, il personale Cnr-Irbim e i rappresentanti scientifici ed istituzionali del territorio.

"La base logistica è ad Ancona e la spedizione nei prossimi giorni si sposterà lungo la costa marchigiana – ha sottolineato Luna – Sono stati selezionati due siti di particolare interesse, uno alla foce del Tronto e uno alla foce dell’Esino. Le analisi, che saranno effettuate anche a bordo della Goletta Tara, riguarderanno il flusso di inquinanti e micro organismi e Cnr fornirà supporto logistico e scientifico. Verrà prodotta un’enorme mole di dati grazie anche a tecnologie all’avanguardia e laboratori dotati di strumentazioni di ultima generazione in grado di analizzare il dna dei micro organismi. La spedizione infatti guarda al continuum tra terra e fascia costiera, due ambienti strategici e delicati che interagiscono tra loro".

La «Traversing European Coastlines» vede la partecipazione di oltre 150 partner di 21 Paesi europei tra cui il Cnr
La «Traversing European Coastlines» vede la partecipazione di oltre 150 partner di 21 Paesi europei tra cui il Cnr

Trec è il primo progetto continentale che studia gli ecosistemi costieri e la loro risposta all’ambiente. La spedizione è guidata dal Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare (EMBL), in collaborazione con la Tara Ocean Foundation, il consorzio Tara OceanS e l’European Marine Biology Resource Centre (Embrc). Lo studio, i cui risultati saranno resi noti entro un paio d’anni, vuole analizzare lo stato di salute dei nostri mari e le nostre coste che ospitano una ricchissima diversità di forme di vita e svolgono un ruolo fondamentale per la sostenibilità di ecosistemi più ampi ma che purtroppo sono messi a rischio dall’attività umana che sta portando a una perdita accelerata della diversità genetica delle specie.

Durante l’evento di ieri i presenti hanno avuto la possibilità di ascoltare la testimonianza dei ricercatori, visitare i laboratori e scoprire le tecniche utilizzate per lo studio dei campioni prelevati lungo il percorso nelle nostre coste. I team scientifici raccolgono informazioni su fattori quali la presenza di inquinanti, antibiotici, pesticidi o ormoni, nonché sulla temperatura, la salinità e i livelli di ossigeno. Gli obiettivi della spedizione sono strettamente legati alle attività di ricerca svolte del National Biodiversity Future Center (NBFC), uno dei cinque Centri Nazionali dedicati alla ricerca di frontiera finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), coordinato dal Cnr.

Il Centro Nbf vede la nostra città protagonista della ricerca marina, con il Cnr-Irbim nel ruolo di coordinatore della cordata di partner di ricerca che compongono lo Spoke 2, uno dei due Spoke dedicati alle attività di ricerca marina e focalizzato sulla pesca sostenibile, l’acquacoltura, la biodiversità e la genomica marina ed il contrasto all’inquinamento.