SARA FERRERI
Cronaca

Taxi ad Ancona e disparità. Il garante ordina ai sindaci di trovare subito un’intesa

L'autorità garante della Concorrenza e del Mercato critica l'esclusione dei tassisti di Falconara e Chiaravalle dal servizio aeroportuale di Ancona, definendola discriminatoria e chiedendo interventi dai Comuni coinvolti.

L'autorità garante della Concorrenza e del Mercato critica l'esclusione dei tassisti di Falconara e Chiaravalle dal servizio aeroportuale di Ancona, definendola discriminatoria e chiedendo interventi dai Comuni coinvolti.

L'autorità garante della Concorrenza e del Mercato critica l'esclusione dei tassisti di Falconara e Chiaravalle dal servizio aeroportuale di Ancona, definendola discriminatoria e chiedendo interventi dai Comuni coinvolti.

"L’esclusione dei tassisti di Falconara e Chiaravalle dallo svolgimento dell’attività nel Comune di Ancona, nel momento in cui effettuano il servizio all’aeroporto ‘Raffaello Sanzio’, appare presentare un profilo discriminatorio. Si invitano i Comuni a rimuovere le criticità". Firmato: autorità garante della Concorrenza e del Mercato nella persona del presidente Roberto Rustichelli. "Discriminatorio" spiega poi "in quanto determina una disparità di trattamento tra i tassisti di Falconara e Chiaravalle, non autorizzati a svolgere il servizio all’interno del Comune di Ancona pur recandovisi per accompagnare i turisti sbarcati nello scalo aeroportuale regionale, e quelli del comune di Ancona i quali invece possono conciliare il servizio a favore dell’utenza turistica diretta dall’aeroporto sulla costa Adriatica e in generale del mediterraneo con partenza dal comune di Ancona (in particolare alla stazione ferroviaria e al porto) con il servizio a favore dell’utenza locale che ne fa richiesta all’interno del territorio comunale". L’invito è rivolto alle tre amministrazioni comunali di Falconare, Chiaravalle e Ancona "a comunicare, entro il termine di trenta giorni dalla ricezione della presente segnalazione, le iniziative adottate per rimuovere tali criticità". Una lettera inviata il 9 agosto scorso. Dunque a giorni i Comuni debbono intervenire perché, spiega ancora l’Agm "tale regolamentazione del settore determina, peraltro, un’indebita riduzione della quantità e della qualità del servizio taxi nel Comune di Ancona. In tal senso, l’assenza di reciprocità tra i tre Comuni è altresì idonea a restringere l’effettiva libertà di circolazione degli utenti, che, come recentemente stabilito dalla Corte Costituzionale, i servizi di autotrasporto non di linea concorrono a garantire". Nel mirino dell’autorità garante è finito il regolamento del Servizio Taxi in Area Aeroportuale Aeroporto Ancona – Falconara "R. Sanzio", adottato ai sensi dell’articolo 15 della legge della Regione Marche 10/1998 entrato in vigore il primo agosto 2005. Contestualmente, i singoli regolamenti dei Comuni di Ancona, Falconara Marittima e Chiaravalle prevedono che il prelevamento dell’utente ovvero l’inizio del servizio sia effettuato con partenza dal territorio del Comune che ha rilasciato la licenza taxi. Ma per l’autorità il regolamento "nella misura in cui non individua un ambito territoriale più ampio del Comune che ha rilasciato la licenza taxi e non tiene in debita considerazione i principali punti di interesse che generano importanti flussi di traffico nell’area interessata, determina una disparità di trattamento tra i vettori taxi licenziatari di Ancona rispetto a quelli di Falconara e Chiaravalle per assenza della reciprocità di carico". Nel caso di prelevamento di utenti all’aeroporto e di trasporto all’interno del comune i taxi di Falconara e Chiaravalle devono sottostare all’obbligo di rientrare nel proprio Comune o all’aeroporto stesso privi di utenti a bordo, a differenza dei taxisti anconetani che possono invece prelevare utenti ovunque diretti.