
di Michele Carletti
Gianmarco Tamberi è riapparso sui social, a pochi giorni dall’esordio nell’olimpiade giapponese. Posta una foto del 2016, quando, con il giubbotto di pelle e il gesso alla caviglia sinistra operata dopo l’infortunio di Montecarlo, era sugli spalti dello stadio brasiliano di Rio per vedere i suoi colleghi saltare per dare l’assalto alle medaglie olimpiche. E poi video di allenamenti e non solo. A cinque anni di distanza, quell’Olimpiade che gli era sfuggita nel 2016 la sta toccando quasi con mano. "Dopo 5 interminabili anni... posso semplicemente dire che non vedo l’ora. My olympic dream!". Un cuore e una bandierina italiana a corredo del post social. Lo scrive l’altista dorico, classe 1992, da Tokorozawa, quartier generale del primatista italiano di salto in alto e del suo entourage da più di una settimana. In un campus universitario, a una trentina di chilometri da Tokyo, Tamberi sta preparando il sogno a cinque cerchi, giorni che servono di ambientamento al clima e al fuso orario visto che ci sono ben sette ore di differenza con l’Italia. "Gianmarco sta bene e l’umore è buono", fa sapere la fidanzata Chiara volata anche lei in Giappone. Lo segue ovunque tra allenamenti in piscina, palestra e chiaramente al campo dove Gimbo a torso nudo e pantaloncini azzurri sta ultimando la preparazione verso il sogno olimpico sotto i consigli di papà coach Marco e del fisioterapista Andrea Battisti. Chiara ci racconta la giornata tipo del suo Gianmarco. "Ci svegliamo abbastanza presto, perché tanto avrà la qualificazione la mattina alle 9. Dobbiamo poi fare il tampone tutti i giorni. Si fa colazione e passiamo un po’ il tempo al mattino tra trattamenti, massaggi oppure ci inventiamo qualcosa, perché le stanze sono veramente piccole. Lui si è organizzato con un proiettore. Fortunatamente abbiamo Netflix, la play per giocare. Si pranza, allenamento al pomeriggio e poi cena. La routine giornaliera è sempre questa". Gimbo si recherà domani al Villaggio Olimpico, quasi nell’immediata vigilia di saltare in gara. "È stato scelto questo Campus, che non è a Tokyo, per stare un tantino più tranquilli. Qua per ora la bolla sembra funzionare anche se incrociamo le dita. Non ci sono casi Covid e tanti atleti della nazionale sono venuti in questo posto ad allenarsi. E’ arrivata anche la squadra di atletica. Da questo punto di vista tutto bene. Gianmarco andrà al villaggio solo il 28 luglio. Ha già fatto un allenamento di tecnica ed è andata abbastanza bene, anzi niente male proprio". Chiara non aggiunge altro. L’adrenalina, l’emozione e di conseguenza la tensione stanno aumentando in vista di venerdì, giornata di qualificazione alla finale del salto in alto. Tamberi e il resto dei saltatori saranno impegnati in pedana dalle ore 9,15 (orario di Tokyo), notte fonda in Italia visto che saranno le 2,15. In pedana per l’Italia anche Sottile a caccia della finale programmata per domenica 1 agosto stavolta alle 19,10 orario giapponese (le 12,10 italiane).