Torna la produzione alla Beko, ma è allarme

I sindacati preoccupati per la crisi del settore dell’elettrodomestico e chiedono impegni importanti per l’incontro del 25 giugno a Roma

Torna la produzione alla Beko, ma è allarme

Torna la produzione alla Beko, ma è allarme

Ripresa l’attività produttiva allo stabilimento Beko (ex Whirlpool) di Melano, dopo quasi due settimane di fermo. I sindacati tornano in pressing: "La crisi del settore che sta diventando oramai strutturale – rimarca la segreteria Fiom Ancona – e sta penalizzando in maniera molto pesante il plant fabrianese. La convocazione del tavolo ministeriale del 25 giugno, diventa un momento di fondamentale confronto. L’annuncio dell’esercizio Golden Power da parte del Governo, sicuramente è importante ma potrebbe non bastare: in uno scenario complesso come quello attuale, con una contrazione di volumi che sta diventando strutturale, il semplice impegno a non effettuare delocalizzazioni potrebbe non essere sufficiente. Sarà fondamentale capire quali prodotti possono essere portati in Italia e nel fabrianese, ricordando che l’obiettivo di questa nuova importante Newco, è quello di realizzare fatturati altissimi. L’Italia deve svolgere un ruolo centrale".

La Fiom Ancona chiede con forza il "coinvolgimento di tutto l’arco istituzionale in questa fase di transizione della multinazionale: Regione e Governo dovranno garantire tutti gli strumenti per condizionare le scelte della Beko affinché il territorio di Fabriano possa dare il massimo contributo a questo gigantesco progetto industriale, con le professionalità e la capacità produttiva della fabbrica, polo unico di progettazione dei piani cottura e con tutte le competenze derivanti da decenni di progettazione e commercializzazione". Dalla Fim Cisl il segretario regionale Giampiero Santoni rimarca: "Da tempo denunciamo senza avere significativi riscontri, le grandi difficolta industriali del metalmeccanico nelle grandi aziende locali che fanno segnare una riduzione significativa degli ordini: nel 2024 i cali vanno dal 30% al 50% in rapporto al 2023, anno che aveva già segnato una flessione media del 25%. Oramai la cassa integrazione è diffusa in vari settori e non solo nell’elettrodomestico che ne fa il capofila".

Per Santoni "rimangono grandi preoccupazioni sulla NewCo Beko ex Whirlpool, azienda che occupa sul territorio mille addetti per la quale è arrivata la convocazione per il 25 giugno al Mimit e sulla Electrolux con lo stabilimento di Cerreto D’Esi che con gli altri insediamenti produttivi sull’intero territorio nazionale, sta attraversando una profonda crisi economica e occupazionale. Oggi gli accordi sindacali mettono al riparo i lavori da possibili licenziamenti. Di fatto è in crisi tutto l’intero settore cappe del Fabrianese e tutto il comparto bianco/elettrodomestico. Inoltre desta attenzione il settore termomeccanico e il suo indotto, "Ariston" in testa".