MARINA VERDENELLI
Cronaca

Truffa della consulente. La Procura chiede 6 anni per Prisca Carletti

Respinta la richiesta della difesa di patteggiare e risarcire le vittime solo del 6%. Ammesse tutte le parti civili tranne il mental coach Roberto Re.

La consulente osimana Prisca Carletti è finita spesso anche alle Iene

La consulente osimana Prisca Carletti è finita spesso anche alle Iene

Avrebbe truffato una trentina di risparmiatori, non facendosi scrupoli nemmeno davanti a preti e parenti che le avevano affidato i soldi messi da parte da una vita. Una truffa milionaria con finti investimenti che non avrebbero prodotto un euro a chi si era fidato di lei. La Procura ieri ha chiesto sei anni di condanna per la ex broker Prisca Carletti, 49 anni, osimana, radiata dall’albo dei consulenti finanziari, e 9mila euro di multa.

La donna è a processo per abusivismo finanziario, auto-riciclaggio e truffa aggravata, con il rito abbreviato, davanti al giudice Alberto Pallucchini. Respinta la richiesta della difesa di Carletti, affidata agli avvocati Dino Latini e Cristina Angeloni, di patteggiare e risarcire le vittime del 6% delle cifre denunciate. Sarebbe stato un risarcimento di 240mila euro complessivo su quasi 4 milioni di euro che avrebbe distratto alla sua clientela a cui avrebbe promesso guadagni sicuri. Prossima udienza il 6 marzo per sentire la difesa. Tutte ammesse le 30 parti civili ad eccezione di una società del mental coach Roberto Re per cui l’osimana era referente per Marche, Abruzzo e Umbria. Parte dei soldi che la ex broker si sarebbe trattenuta, contesta la pubblica accusa, sarebbero finiti nelle casse di due società riconducibili a Re.

Il mental coach però non ne saprebbe nulla. In un articolato giro di soldi, tutto da dimostrare, Prisca avrebbe utilizzato il denaro per stipulare contratti da parte di ignari utenti (molti dei beffati) per seguire le lezioni di Re e per incassare così le provvigioni (quasi il 50% dell’importo). Una ventina di persone avrebbero pagato i corsi a loro insaputa per oltre 330mila euro. Il coach ha preso le distanze su tutto e si considera tra i danneggiati ma il giudice lo ha escluso come parte civile. Tra le persone rimaste beffate da Prisca c’è anche un prete, don Domenico Sgalla, a cui sono stati sottratti quasi 2 milioni di euro, probabilmente la cifra più alta tra i danneggiati. L’indagine della guardia di finanza, coordinata dal pubblico ministero Rosario Lionello e dall’aggiunto Valentina D’Agostino (la condanna a sei anni è stata avanzata da lei ieri), con l’attenta analisi della moltitudine di dati informatici e documentazione cartacea sequestrati e scandagliati dalle fiamme gialle, ha portato alla luce l’utilizzo dello schema "Ponzi" per cui ad investitori iniziali vengono promessi cospicui guadagni che in un primo momento vengono garantiti dalle somme versate da nuovi ignari clienti della promotrice finanziaria e cosi via via per i successivi nuovi investitori fino a quando però lo schema finanziario collassa e si palesa la truffa perché i soldi non ci sono già più.

I 4 milioni di euro spariti sarebbero confluiti su decine di conti correnti dell’imputata, di società riconducibili a lei stessa e su "wallet", portafogli elettronici creati su particolari piattaforme di network marketing. La ex broker avrebbe creato e gestito diversi account digitali registrati su network di vendita dove sono stati virtualmente generati voucher di spesa poi utilizzati per spese personali. I primi esposti dei truffati sono arrivati alla guardia di finanza nel 2018. Nel 2023 la Procura ha chiuso le indagini.