
Enrico Guida, formatosi alla Scuola del Teatro Nuovo di Torino
"Della Divina Commedia si è parlato e scritto tanto. Adesso è il momento di leggerla". E’ questo il concetto con cui l’associazione culturale L’Isola, Incaute voci e Chiaravalle Reading hanno basato una vera ‘impresa’: la lettura integrale del capolavoro di Dante fatta nel corso di tre anni, dal 2025 al 2027. Iniziata a gennaio, l’iniziativa proseguirà con due canti ogni 14 giorni. Queste le prossime date: 27 febbraio, 13 e 27 marzo, 10 aprile, 8 e 22 maggio, 5 e 19 giugno, 3 e 11 luglio, 11 e 25 settembre, 9 e 23 ottobre, 6 e 20 novembre. Le letture si tengono nella sede dell’Isola in via Giordano Bruno 3 a Chiaravalle (ore 21, ingresso libero) e hanno una durata di circa 45 minuti. La voce recitante è quella di Enrico Guida, formatosi alla Scuola del Teatro Nuovo di Torino, che approfondisce da anni i temi della lettura ad alta voce della poesia e della letteratura (tra l’altro ha curato cicli di letture dantesche per la Biblioteca Planettiana di Jesi e il Sistema Bibliotecario Torino Nord).
"Le serate iniziano con una spiegazione a livello tematico dei due canti previsti, in cui mi soffermo su certe cose. Ma non è una lezione, non c’è nulla di ‘universitario’, anche perché la durata è di circa venti minuti. Più che altro è un invito ad ‘approfondire’ quando si torna a casa". Quanto alla difficoltà di capire una lingua diversa dall’italiano ‘moderno’ Guida spiega che "la lettura ad alta voce risolve il problema sintattico, in quanto grazie ad essa viene ‘ricostruito’ il verso. Io credo molto nella lettura ad alta voce". In questo senso il riferimento più immediato è quello di Roberto Benigni, anche se il confronto è impossibile. "Benigni ha fatto una cosa importante, ma io mi ispiro a un criterio più filologico. Bisogna rispettare il ritmo e la cadenza dei versi. La lettura nasce con un riferimento preciso: quello che Umberto Eco dice nelle postille al ‘Nome della Rosa’ circa il respiro".
Guida spiega che "la lettura dei due canti dura tra i 20 e i 25 minuti, in modo da mantenere alta la concentrazione degli ascoltatori. In effetti cerco di trasmettere quello che colpisce innanzitutto me stesso nei canti in questione". Inutile dire che l’impresa ha un che di ‘folle’, anche perché si scontra con un fatto assai noto: l’insegnamento delle Divina commedia a scuola ha, nella maggior parte dei casi, l’effetto di farla odiare dagli studenti. "Sì, c’è questa idea che l’opera di Dante vada studiata. Ma forse prima si dovrebbe dire che la Divina Commedia è bella da leggere". Magari iniziando con i canti più belli, per essere invogliati ad affrontare l’intera opera. Per Guida sono il quinto canto dell’Inferno, l’ultimo del Purgatorio e l’ultimo del Paradiso. Omero, Dante e Shakespeare. Per molti sono questi i tre più grandi poeti di sempre. Guida sostanzialmente concorda anche se sottolinea come "in realtà per cinque o sei secoli fu Petrarca il fondamento della lingua e della letteratura italiana. Poi io ho le mie passioni personali, come Giovan Battista Marino, Gozzano e Pascoli".
Raimondo Montesi