
Adescato grazie alle immagini provocanti di una donna
Sextortion, anche un senigalliese vittima della truffa del ricatto sessuale. Partite da parte delle forze dell’ordine le indagini riguardo a quanto accaduto a un uomo caduto nella rete dei truffatori. È stata la vittima, senza scendere nei particolari, a mettere in guardia gli utenti sui social, anche da eventuali video che lo vedono protagonista e che, come da ricatto, potrebbero circolare. "Ho avuto un momento di debolezza", così l’uomo si è giustificato con i suoi amici virtuali, temendo che le sue foto seminudo potrebbero circolare sul web.
Il copione è sempre lo stesso: una bella ragazza poco vestita con pose ammiccanti viene contattata attraverso Telegram e, dopo pochi messaggi, entra in confidenza con il suo interlocutore al punto di spingerlo a spogliarsi, per poi filmarlo e ricattarlo. Foto che potrebbero essere diffuse in barba alle leggi sulla privacy se la vittima non versa, in breve tempo, il denaro richiesto. Il senigalliese, impossibilitato a versare denaro, si è rivolto alle forze dell’ordine nella speranza che possano risolvere il problema che da giorni lo affligge. Poi, preoccupato che qualcuno possa aver già visto le sue foto in giro, ha agito d’impulso, postando sul suo profilo Facebook un messaggio di scuse, nei confronti di quanti lo conoscono, ma anche ricco di informazioni per mettere in guardia chi, come accaduto a lui, preso da un momento di debolezza possa ritrovarsi nella medesima situazione. Il monito delle forze dell’ordine è già stato attivato e la truffa è molto diffusa negli ultimi mesi in tutta Italia.
La richiesta di riscatto (via money transfer e sempre più spesso anche in Bitcoin), da tenere in cosiderazione anche il fatto che, se l’adescatore è entrato in confidenza con la vittima, può raggiungere, sempre attraverso i social, i suoi conoscenti e proseguire nell’intento di estorcere denaro. La sextortion è in Italia un reato in crescita esponenziale, le cui vittime sono prevalentemente persone di sesso maschile di ogni età ed estrazione sociale.
Un reato che al momento non avrebbe altre vittime oltre al senigalliese che si è recato alle forze dell’ordine per cercare di salvare la sua reputazione ed evitare così che le sue foto in costume adamitico possano circolare sul web. Ma il Sextortion non avviene solo attraverso i social, a volte le vittime vengono reclutate anche attraverso e-mail che hanno spesso un indirizzo ambiguo. Le truffe sul web sono in aumento e oltre al Sextortion, sono diversi i senigalliesi che si sono recati alle forze dell’ordine dopo essersi visti sfilare denaro dal conto corrente per aver risposto ad un messaggio che non proveniva dalla banca, ma dai truffatori.