"Volevamo convivere. Non se ne fa più nulla"

La chiusura improvvisa dello stabilimento di Giano srl a Fabriano mette a rischio il lavoro di Riccardo Birocco e della moglie, entrambi dipendenti del gruppo Fedrigoni. La prospettiva di disoccupazione improvvisa crea incertezza e preoccupazione per il futuro.

"Volevamo convivere. Non se ne fa più nulla"

Riccardo Birocco

La Cartiera di Fabriano, un posto di lavoro sicuro. Almeno fino a pochi giorni fa: "Quando sono entrato, sei anni fa, la prospettiva era straordinaria. Una volta dentro potevo stare tranquillo, adesso sembra davvero un incubo". Riccardo Birocco ha 26 anni, è di Camerino, ogni giorno si fa 60km per andare e tornare dallo stabilimento e ha sempre lavorato nello stabilimento di Rocchetta poi diventato Giano srl; la moglie, anch’essa nel gruppo Fedrigoni, è dentro lo stabilimento di Castelraimondo: "Il risveglio è stato traumatico, da un giorno all’altro passi da un impiego certo e, senza preavviso, dalla prospettiva di essere disoccupato dal 1° gennaio prossimo. Io e la mia compagna stavamo pensando di andare a convivere, adesso forse fermiamo tutto perché le prospettive non sono buone. È vero, sono giovane, potrei trovare un altro posto di lavoro, ma ripartire da zero non è facile, soprattutto con le tipologie di contratto e di precariato che vanno per la maggiore. E pensare che dentro Fedrigoni ci sono situazioni familiari anche più difficili".