Io sono Donadel: "Amo le sfide, faremo gruppo"

Il nuovo allenatore dell’Ancona: "Via la negatività, ma non ho le pozioni magiche. Ammiro Stefano Pioli. Ai tifosi dico: stateci vicino"

Io sono Donadel: "Amo le sfide, faremo gruppo"

Io sono Donadel: "Amo le sfide, faremo gruppo"

Marco Donadel è il nuovo allenatore dell’Ancona: ieri mattina ha firmato il contratto che lo lega alla società fino a fine giugno, poi si vedrà. Il veneto ex Fiorentina ha accettato la sfida: se riuscirà a rianimare i dorici e a condurli su un percorso di soddisfazioni e positività attraverso i playoff, chissà che non possa essere confermato per la prossima stagione. Intanto all’Ancona servono risultati e servono subito, perché sabato al Del Conero arriva il Rimini. Marco Donadel è stato presentato ieri mattina nella sala stampa dello stadio di Passo Varano, insieme a lui l’amministratore delegato Roberto Ripa e il direttore sportivo Francesco Micciola. "Ringraziamo Gianluca Colavitto per il lavoro svolto in questi anni, per le emozioni condivise e per il supporto e l’apporto dati alla crescita del club – ha detto Roberto Ripa –. Umanamente ci dispiace ma il nostro ruolo ci impone di guardare le cose dall’alto. Lo dobbiamo alla crescita del nostro club e ai tifosi che ci seguono, in trasferta, in casa, alla televisione. Abbiamo ancora dalle tre alle dodici partite da giocare, doveroso provarci fino in fondo"."Mi dispiace molto aver sollevato dall’incarico Gianluca Colavitto – ha aggiunto Francesco Micciola –. Ma sono situazioni che succedono, nel calcio, e quando succedono io lavoro per il club. Ci sono capitate tante disavventure, finora, ma sono periodi che capitano. Ora è arrivato un allenatore giovane che avrà il massimo supporto possibile". Quindi le prime parole da dorico di Marco Donadel: "Qui ho subito trovato un’accoglienza calorosa, come in una famiglia. Il periodo è negativo, ma se l’Ancona è sicura di giocare i playoff e mi sta dando questa grandissima possibilità, è merito del direttore, dei giocatori e di Colavitto. Se hanno fatto sette punti in dieci partite e sono settimi vuol dire che prima hanno fatto dei miracoli. Le spiegazioni e le pozioni magiche non esistono. Ci riuniremo intorno alle certezze, faremo gruppo e lasceremo da parte la negatività". Lo aspetta un compito difficile da compiere in poco tempo, ecco perché Donadel ha accettato l’incarico: "Perché è una sfida e accettare le sfide fa parte della mia vita". Ama il calcio fatto di intensità e di pressing, ma non scopre le sue carte: "Sono un tecnico che si sa adattare alle situazioni ma non credo che in questo momento la tattica sia l’aspetto principale. Se vinciamo lo facciamo perché abbiamo fame, desiderio, voglia di vincere". E’ un ammiratore di Stefano Pioli: "Di lui mi piacciono il coraggio che sa infondere in una squadra giovane, la gestione del gruppo, il modo di presentarsi, la sicurezza nei suoi mezzi, ma prenderei tutto da tutti". All’Ancona lo ha fortemente voluto soprattutto Roberto Ripa, che era alla Fiorentina negli anni in cui lui giocava e poi quando ha allenato le giovanili: "Abbiamo passato tante avventure insieme a Firenze, e le ricordo tutte in modo positivo". E’ un tecnico che cura molto l’aspetto mentale della squadra: "Ho vissuto esperienze in cui da giocatore ti senti bloccato e magari non hai quel supporto mentale che vorresti e che credo sia indispensabile". Un pensiero anche ai tifosi: "E’ un grande vantaggio avere un tifo così caldo. Chiedo alla tifoseria di far sentire il più possibile il suo calore in questo momento, perché abbiamo due partite più i playoff e avere più tifosi allo stadio per noi è più che fondamentale".

Giuseppe Poli