Lo sport per tutti come bene primario: "Il calo dei tesserati è molto preoccupante"

Il progetto del comitato Uisp presentato ieri in Comune "Sostenere l’accesso alle attività"

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Ancona Sport per tutti: ecco la Uisp anche ad Ancona con il progetto finanziato dal ministero del lavoro e delle politiche sociali per ridisegnare e far ripartire lo sport, penalizzato fortemente dalla pandemia e dalla crisi socioeconomica. Ridisegnare la visione dello sport quale bene di primaria importanza che interessa trasversalmente ogni ambito e ogni fascia di età: è questo l’obiettivo del progetto presentato al Comune di Ancona dal comitato regionale Uisp e, contemporaneamente, in gran parte del Paese. Presenti ieri l’assessore allo sport Andrea Guidotti, il presidente regionale del Coni, Fabio Luna, e, naturalmente, il presidente Uisp Marche, Simone Ricciotti. Il progetto prevede la creazione negli otto ambiti territoriali Uisp di "living lab", cioè tavoli tematici di condivisione "per ridisegnare e dare impulso alla pratica sportiva" con il coinvolgimento di soggetti in rappresentanza del partenariato istituzionale, sociale ed economico e l’ampliamento di una rete di collaborazioni e iniziative per sostenere l’accesso all’attività sportiva e per valorizzare il ruolo dello sport nel processo di riattivazione socio-economica post Covid. "Tra abbandono dell’attività sportiva e incremento della sedentarietà, riduzione della vita sociale, difficoltà economiche e solitudine - ha esordito l’assessore Guidotti- il panorama è drammatico, perciò questo progetto ha un significato molto forte". "Gli effetti del Covid e della crisi economica e sociale, dei danni della sedentarietà - ha aggiunto Fabio Luna - li avvertiamo anche nelle Marche in questi ultimi anni. Il calo dei tesserati nelle società sportive è preoccupante". L’emergenza Covid rischia di causare la riduzione o l’impossibilità della pratica sportiva - hanno spiegato Ricciotti e il presidente Uisp di Ancona, Giovanni Barone -. In mancanza di interventi specifici e innovativi si assisterà a una ulteriore riduzione delle attività essenziali per garantire la qualità della vita, il benessere e la salute delle persone. Tale situazione, oltre a mettere a rischio la sopravvivenza di enti, associazioni e imprese nell’ambito dello sport, determinerà un problema sociale, relativo alla qualità della vita dei cittadini, e uno economico, riguardante la mancanza di una fonte di reddito per chi si mantiene attraverso tali attività".