Recanatese, guai a sottovalutare i ragazzi di mister Pagliari

Le migliori prestazioni offerte dalla squadra sono state quelle contro i big del raggruppamento

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Un avvio deficitario, figlio quasi sicuramente dell’inesperienza della stragrande maggioranza della rosa, poi la lenta ripresa: è una prima parte di stagione a due facce quella che sta vivendo la Recanatese, al suo ritorno in Serie C dopo oltre settant’anni e che occupa attualmente la quintultima posizione del Girone B. In pratica, se il campionato finisse oggi, i leopardiani si giocherebbero lo spareggio salvezza contro l’Aquila Montevarchi. Forse qualcuno aveva recitato troppo presto il de profundis alla squadra di Pagliari, che nelle prime nove giornate aveva collezionato cinque pareggi e quattro sconfitte che l’avevano condannata all’ultimo posto: la prima vittoria infatti, i giallorossi l’hanno ottenuta solamente alla decima giornata, imponendosi in rimonta per 2-1 sul Siena all’Helvia Recina. Già, perché la società del patron Adolfo Guzzini è stata costretta a giocare la prime gare casalinghe di questa prima parte di stagione a Macerata, nell’attesa che venissero completati i lavori di adeguamento allo stadio Tubaldi. La Recanatese è infatti tornata nel proprio impianto solamente la scorsa stagione, in occasione della sfida persa per 2-1 contro l’Entella. Analizzando attentamente il percorso dei giallorossi, quello che balza agli occhi è che le migliori prestazioni offerte sono state proprio quelle contro le big del raggruppamento: già detto della vittoria contro il più quotato Siena, spicca sicuramente il sorprendente successo in casa del Gubbio, secondo in classifica e battuto con un netto 3-1, ma anche le sconfitte casalinghe maturate di misura contro la capolista Reggiana e l’Entella appunto, che hanno dovuto sudare più del previsto per portare a casa i tre punti. Insomma, guai a sottovalutare la banda di Pagliari, che arriverà al Del Conero in primis con l’obiettivo di tirarsi fuori dalle zone calde della classifica, ma anche per fare bella figura davanti al pubblico anconetano, visto che si parla di un derby che rappresenta pur sempre una sfida dai contorni campanilistici. Tra gli elementi più rappresentativi della rosa leopardiana spicca senza dubbio il nome del lauretano Alessandro Sbaffo, che vanta lunghi trascorsi tra i professionisti (2 presenze in Serie A col Chievo nel 2010 e una parentesi all’Ascoli nella stagione 2011-2012). E’ lui il giocatore da tenere maggiormente in considerazione, senza però dimenticare gli altri elementi storici della formazione che ha stravinto lo scorso campionato di Serie D: fra essi, spiccano i vari Raparo, Senigagliesi, Minicucci e Longobardi, anche se una menzione speciale la merita pure il giovane portiere Fallani, autore di una serie di ottime prestazioni con le quali ha scalzato Bagheria dal ruolo di titolare. Sarà invece assente l’altro marchigiano, il montegranarese Guido Marilungo (anche lui con un passato in Serie A con Sampdoria, Atalanta, Cesena ed Empoli), alle prese con un infortunio al menisco, ma autore finora di una prima parte di stagione ben al di sotto delle aspettative. Vietato prendere sottogamba l’avversario quindi, anche perché l’Ancona non può più permettersi il lusso di perdere punti per strada.

Gianmarco Minossi