Ascoli, la risonanza magnetica si ferma ancora

Altri disagi al Madonna del Soccorso, in attesa del nuovo macchinario. I sindacati attaccano: "Bisogna fare qualcosa subito"

Una protesta sindacale (Sgattoni)

Una protesta sindacale (Sgattoni)

Ascoli Piceno, 29 gennaio 2023 – Ci risiamo. La Risonanza Magnetica dell’ospedale ’Madonna del Soccorso’ di San Benedetto è di nuovo fuori uso. Si era rotta martedì 3 gennaio scorso ed era tornata in funzione lunedì 9 e a distanza di un paio di settimane si è gustata di nuovo, nonostante i pezzi fatti arrivare dagli Usa. Ancora prima era stata ferma nella seconda settimana di agosto, segno che il macchinario non ce la fa più. La Direzione dell’Azienda Sanitaria Territoriale (Ast), di recente, ha annunciato l’acquisto di una nuova Risonanza Magnetica, che arriverà "verosimilmente entro il 2023 e richiederà l’esecuzione di lavori impegnativi ed onerosi, la cui progettazione, attualmente disponibile a livello di fattibilità, verrà conclusa entro il mese di febbraio", si legge nella nota.

I sindacati della Cgil e Cisl, sollecitano i vertici della Ast a trovare subito una soluzione per ridurre i disagi ai cittadini e ricoverati. "Dal 1°gennaio 2023, la sanità pubblica delle Marche viene assicurata attraverso l’istituita Azienda Sanitaria Territoriale, con autonomia giuridica ed autonomia finanziaria, ma i problemi sembrano restare gli stessi. Era già accaduto in passato che la risonanza si fosse rotta e proprio nei primi giorni dell’anno un altro guasto ha imposto il rinvio degli appuntamenti fissati dai cittadini e gli esami da effettuare ai pazienti ricoverati.

Nonostante le costosissime, continue riparazioni, dopo pochi giorni un nuovo guasto, dipeso molto probabilmente da un macchinario oramai desueto ed obsoleto (17 anni di vita), ha di nuovo interrotto la fondamentale prestazione sanitaria nonostante i continui aggiornamenti e revisioni dell’apparecchiatura che, a quanto pare, non sono serviti a nulla.

Tale disfunzione comporta gravissimi oneri per tutti i cittadini del territorio che sono costretti ad effettuare altrove la prestazione ovvero a rivolgersi a strutture private locali in quanto ottenerla attraverso il servizio pubblico ospedaliero sta diventando una vera chimera. Da tempo le organizzazioni sindacali Cgil e Cisl denunciano che, sebbene la Radiologia di San Benedetto solo nel 2022 abbia prodotto, nonostante i numerosi guasti, oltre 80.000 prestazioni di cui quasi 6.000 risonanze, si continua ad investire in modo esponenziale sulle prestazioni radiologiche delle strutture private. C’è da chiedersi come mai questo strano fenomeno che da tempo è sotto gli occhi di tutti, nessuno provveda, nell’interesse del cittadino/utente, a rendere più efficiente e più adeguato il servizio sanitario pubblico".