
Iacopo Zappasodi, primo per preferenze in tutto il centrosinistra
Si fa sempre più in salita la strada per il congresso del Pd sambenedettese del 12 gennaio. Un appuntamento che avrà luogo in un’atmosfera lattiginosa, in una sorta di nebbia capace di evocare fantasmi del passato. Spettri di antiche divisioni: gli stessi che hanno portato il centrosinistra a spaccarsi in almeno tre coalizioni alla vigilia delle ultime elezioni amministrative. È in questa cornice che Iacopo Zappasodi, primo per preferenze in tutto il centrosinistra alle scorse comunali (ben 232) decide di rompere il silenzio ed esprimere alcune considerazioni nei riguardi della situazione attuale: "Non pensavamo – scrive - di dover rivedere per l’ennesima volta lo stesso film. Di nuovo divisioni, di nuovo regolamento dei conti. È vero che la storia si ripete sempre due volte: una come tragedia e una come farsa, ma non ci aspettavamo davvero dopo le profonde divisioni delle scorse elezioni amministrative di vedere ripetersi uno schema simile".
Continua Zappasodi: "Non ce lo aspettavamo perché speravamo che i messaggi che arrivano dalla confinante Umbria, dalle nostre segretarie nazionale e regionale fossero passati con chiarezza. Evidentemente così non è, ci troviamo perciò a doverlo dire noi: adesso basta, fermiamoci a riflettere, per il bene del Pd e della città. Ora serve un rinnovamento profondo, una classe dirigente giovane che superi le divisioni che hanno portato il Pd in questi anni ad incantarsi in infinite discussioni interne, e in grado di valorizzare le esperienze di tutte e tutti, unire il Pd e correre verso i prossimi impegni elettorali, costruendo con le altre forze del centrosinistra una proposta in grado di rilanciare la città".
Appelli alla convergenza sono già stati lanciati, e d’altronde il centrosinistra, nell’ultimo periodo, sembrava aver trovato una formula per andare avanti compattamente. Ma già a margine degli ultimi incontri pubblici nuove frizioni sono tornate a rivangare un passato che, in quella parte dell’elettorato, non vuole sentire né vedere nessuno. "Lo diciamo con chiarezza – conclude Zappasodi - se non si intende agevolare un vero ricambio generazionale, un profondo cambiamento in primis anagrafico all’interno del Partito, sarà una sconfitta profonda per tutti che ci porterà di nuovo alle prossime amministrative divisi, ad allontanare i giovani che credono nel centrosinistra, e temo, a subire un’altra sonora sconfitta. L’esperienza umbra e perugina ci dimostra che un gruppo dirigente giovane e rinnovato porta invece a grandi e importanti vittorie. Chiediamo di finirla con le divisioni e unità intorno a nomi nuovi".
Giuseppe Di Marco