
Daniela Colocci, brigadiere dei carabinieri, era sul Monviso assieme a Michele Bruzzone: entrambi sono stati trovati morti
Ascoli Piceno, 11 giugno 2025 – Era di Ascoli, Daniela Colocci, brigadiere dei carabinieri trovata morta insieme a Michele Bruzzone a circa 2400 metri di quota, sul monte Monviso. I loro corpi erano sul nevaio del canale Coolidge, sul versante nord del monte, principale vetta delle Alpi Cozie, in provincia di Cuneo. Daniela, 33 anni, era in servizio a Varazze, ma nel Piceno in tanti si ricordano di lei per le sue passioni: la corsa e la montagna. Ad Ascoli aveva anche disputato diverse gare podistiche con la società Comodo Sport, che ora la piange, insieme alle tante persone che le volevano bene.
Daniela e Michele erano partiti lunedì dal Savonese, diretti verso la valle Po. Dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio di Pian del Re, avevano raggiunto a piedi il bivacco Villata a 2.650 metri, punto d’appoggio per la salita alla vetta lungo la via nord. Martedì mattina all’alba, avrebbero iniziato l’ascesa verso i 3.841 metri della vetta, lungo una delle vie più note ma anche più impegnative del massiccio, che include il passaggio sul canale Coolidge, ghiacciaio pensile in forte regressione.
L’allarme è scattato martedì sera intorno alle 22, dopo il mancato rientro. Il Soccorso alpino ha avviato le ricerche, provando a contattare il gestore del rifugio Quintino Sella e la radio di emergenza di un altro bivacco in quota, il Boarelli, ma senza esito: l’auto è stata trovata ancora a Pian del Re. Ieri mattina, una squadra di tecnici del Soccorso alpino è stata elitrasportata al bivacco Andreotti per controllare la via Normale di discesa e consultare il libro di vetta, ma con esito negativo. Durante la perlustrazione dell’area, l’elicottero della maxiemergenza sanitaria di Azienda Zero Piemonte ha avvistato due sagome sul nevaio della parete nord. I tecnici del Soccorso alpino, calati sul posto con il verricello, hanno constatato il decesso dei due alpinisti. Le salme sono state recuperate dall’elicottero dei vigili del fuoco e trasferite nelle camere mortuarie dell’ospedale di Saluzzo.
f. n.