MARIA GRAZIA LAPPA
Cronaca

Inferno di fuoco all’Adriatica Bitumi di Colli. Cardilli sbotta: "Non deve stare tra le case"

Grande paura ieri mattina in via dell’Artigianato. In fiamme un capannone, un camion, un altro mezzo e un edificio con due silos. Preoccupazione tra i residenti e ira del sindaco: "Più volte ho pregato loro di delocalizzare, chiedo subito un tavolo tecnico".

Grande paura ieri mattina in via dell’Artigianato. In fiamme un capannone, un camion, un altro mezzo e un edificio con due silos. Preoccupazione tra i residenti e ira del sindaco: "Più volte ho pregato loro di delocalizzare, chiedo subito un tavolo tecnico".

Grande paura ieri mattina in via dell’Artigianato. In fiamme un capannone, un camion, un altro mezzo e un edificio con due silos. Preoccupazione tra i residenti e ira del sindaco: "Più volte ho pregato loro di delocalizzare, chiedo subito un tavolo tecnico".

Momenti di paura per il grosso incendio divampato, nelle prime ore della mattina di ieri, intorno alle 8.15, in via dell’Artigianato, a Colli del Tronto. Ad andare a fuoco è stato un capannone dell’Adriatica Bitumi, un’azienda che si occupa della lavorazione di materiali bituminosi, che si trova quasi a confine con il comune di Spinetoli. Sono stati circa 20 i vigili del fuoco al lavoro per portare a termine le operazioni di spegnimento delle fiamme, che si sono concluse nella tarda mattinata, intorno alle 12. Ma nelle ore successive c’è stato tanto lavoro per i pompieri: innanzitutto la sorveglianza per evitare che il rogo si accendesse di nuovo, la bonifica e la messa in sicurezza del luogo. Ingenti sono i danni: sono andati a fuoco un capannone, un camion, un mezzo per rimuovere gli asfalti e un edificio in muratura dove c’erano due silos. Per fortuna non si sono registrati feriti né intossicati. Sul posto assieme ai vigili del fuoco e le forze di polizia, i mezzi di soccorso del 118, la Protezione civile, il sindaco di Colli del Tronto, Andrea Cardilli, di Spinetoli Alessandro Luciani e di Castorano Rossana Cicconi, che hanno diramato alcune importanti misure di precauzione, tramite anche ordinanze.

I sindaci hanno posto le prescrizioni per l’area interessata (entro 1 chilometro a Sud-Ovest (verso Ascoli) e 3 chilometri a Sud-Est dal luogo dell’incendio (verso Spinetoli) il divieto di consumo di prodotti vegetali coltivati in zona, di pascolo di animali da reddito e l’obbligo di mantenere gli animali da cortile in stabulazione chiusa, evitando il razzolamento e alimentandoli con mangimi non esposti nell’area. Inoltre in maniera precauzionale di tenere chiuse porte e finestre, limitare gli spostamenti allo stretto necessario, non consumare frutta e verdura di produzione propria, limitare l’utilizzo di impianti di climatizzazione e di trattamento dell’aria in genere, prevedendo in seguito accurata pulizia dei filtri. Non si conoscono le cause che hanno alimentato il rogo che ha interessato lo stabilimento, sembrerebbe che l’azienda ieri fosse chiusa, al momento non si esclude nessuna ipotesi. I vigili del fuoco per le operazioni di spegnimento hanno impegnato 20 vigili e 10 mezzi al lavoro.

Nelle prime ore del mattino la nube nera si è alzata in cielo, visibile in tutta la Vallata, successivamente ha cominciato a diradarsi notevolmente, spingendosi in direzione Spinetoli. Limitato il traffico delle auto lungo la Salaria per permettere la circolazione dei mezzi di soccorso, inoltre interdette al traffico le vie parallele. Precauzionalmente una casa, vicino al luogo di emergenza, è stata evacuata, allontanate anche persone dagli uffici e dagli stabilimenti vicini. Momenti di tensione per le persone che erano nel vicino centro commerciale a fare spesa e che sono subito fuggite in tutta fretta, spaventati dal fatto che durante l’incendio si sentivano anche delle esplosioni. Sul posto sono intervenuti anche gli operatori dell’Arpam e dello Spsal per il monitoraggio dell’aria, hanno raccolto dei campioni, che forniranno l’analisi sull’eventuale presenza di microinquinanti.

Il sindaco di Colli del Tronto Andrea Cardilli è categorico: "Un’azienda come l’Adriatica Bitumi non può stare fra le case e i negozi. Chiedo un tavolo tecnico ad Arpam, Ast e Prefettura di Ascoli Piceno: mi devono mettere nero su bianco che garantiscono per l’incolumità dei miei cittadini".

Intanto tra i collesi e alcuni rappresentanti di Legambiente come Giuseppe Del Moro si fa spazio la richiesta di un consiglio comunale aperto. I cittadini vogliono conoscere il piano di sicurezza. La polemica tra Comune e azienda non è una novità, nel corso degli anni si sono costituiti comitati, che hanno fatto anche raccolte di firme, per chiedere a gran voce la delocalizzazione. "Più volte ho pregato loro di delocalizzare; cinque anni fa avevano promesso che si sarebbero trasferiti a Controguerra (Teramo, ndr) dove mi dissero di aver acquisito un sito, ma non l’hanno mai fatto. Ora hanno una concessione trentennale che, di fatto, ci blocca".