Matrimoni, il green pass è già un caso

Alessandra Bruni della Confcommercio: "Un costo ulteriore a carico delle coppie, molti decidono di sposarsi ma rinunciano ai banchetti"

Alessandra Bruni durante una recente manifestazione a piazza Arringo

Alessandra Bruni durante una recente manifestazione a piazza Arringo

Ascoli, 20 maggio 2021 - Tornano le feste di matrimonio da metà giugno, ma con una serie di regole e restrizioni che probabilmente indurranno molte coppie a rimandare la celebrazione di questo giorno speciale. Uno degli aspetti più controversi, infatti, è l’obbligo del ‘green pass’ per tutti i partecipanti: un documento che si ottiene dopo aver completato il ciclo di vaccinazione (non basta quindi la prima dose), oppure dopo aver avuto la certificazione di avvenuta guarigione (rilasciata da Asl o medico di base) o dopo aver effettuato un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti la cerimonia. Inoltre, a far vacillare l’organizzazione dei matrimoni è anche l’incertezza sul numero dei possibili invitati: infatti al momento non ci sono indicazioni precise, anche se l’ipotesi è che il Comitato tecnico scientifico darà indicazioni tenendo conto degli spazi in cui si tiene il ricevimento, con una differenziazione tra quelli all’aperto e quelli al chiuso.

"Green pass, le nozze diventano un rebus"

Alessandra Bruni durante una recente manifestazione a piazza Arringo
Alessandra Bruni durante una recente manifestazione a piazza Arringo

Una differenza di trattamento che potrebbe indurre molti a rinviare di nuovo la festa: "Come settore siamo fermi da due anni, mentre altri hanno lavorato senza troppe limitazioni: ora questo ‘green pass’ solo per le cerimonie, che si traduce in un costo ulteriore perché gli sposi si farebbero carico dei tamponi. Penso sarebbe stato utile, insieme alla certificazione verde, prevedere anche un incentivo così da non gravare troppo sulle coppie. Ora molti si sposano senza fare il ricevimento, speriamo che questa scelta del ‘green pass’ sia solo una cosa temporanea". I costi aumenteranno anche per le attività: "Il ‘Covid manager’ è una spesa ulteriore per gli esercenti, perché servirà una persona addetta al controllo di tutte queste regole. Credo non siano stati ben valutato alcuni aspetti del nostro comparto che solo chi lo vive in prima persona conosce. Da un lato siamo quindi contenti perché abbiamo una data certa di ripartenza, dall’altro vediamo se e come poter rivalutare alcune questioni: per questo mi sono mossa, anche con alcuni parlamentari, perché l’obiettivo resta sempre la ripresa del settore".