Miss Grand Prix 2024, calendario al veleno. "Ora basta, denunciamo"

Il promoter che ha portato alla sua realizzazione si dice pronto all’azione legale: "Attacchi della minoranza sambenedettese"

Il calendario di Miss Grand Prix 2024 al centro della querelle

Il calendario di Miss Grand Prix 2024 al centro della querelle

San Benedetto (Ascoli), 13 dicembre 2023 – Detto, fatto. Il promoter dell’iniziativa che ha portato alla realizzazione del calendario ‘Miss Grand Prix 2024’, Claudio Marastoni, ha dato mandato al proprio legale di difendere la pubblicazione e il marchio ad essa associato dalle accuse di parte della minoranza sambenedettese, che nei giorni scorsi ha mosso un duro attacco nei confronti dell’amministrazione comunale. A confermarlo è l’avvocato Alberto Gambetti: questi esplicita l’intento di Marastoni di "respingere le gravi insinuazioni apparse sugli articoli di quotidiani, siti e media vari, riguardanti il calendario definito ‘sexy’ con evidente intento denigratorio, lanciate da esponenti politici locali, che hanno platealmente qualificato il calendario come espressione di sfruttamento e mercificazione del corpo femminile, se non addirittura di pornografia".

Lo studio legale quindi è stato incaricato dal promoter di "valutare se gli articoli in questione e le dichiarazioni di detti esponenti politici abbiano una rilevanza penale e, nel qual caso, di agire nelle opportune sedi, anche ai fini risarcitori, per tutelare il proprio buon nome". "I miei clienti – continua la nota – riferiscono di aver legittimamente ricevuto incarico di svolgere una serie di attività promozionali per conto del comune di San Benedetto del Tronto al fine di pubblicizzare la località balneare. Tra queste attività senz’altro la più importante è stata la partecipazione alla fiera Eicma di Milano tenutasi il mese scorso".

Viene quindi sottolineato che le modelle hanno scelto "spontaneamente di partecipare e, per quanto concerne quelle di minore età, queste vi prendono parte con l’espressa autorizzazione dei genitori, presenti fisicamente sul set fotografico". Altra polemica ha riguardato la circostanza riguardante l’abbigliamento indossato – ovvero il costume da bagno – "strettamente connessa all’intento promozionale della località balneare, di cui sono ritratte anche le opere monumentali esistenti". L’avvocato afferma che anche solo sfogliando il calendario si ravvisa "la totale assenza, anche a livello subliminale, di messaggi finalizzati alla mercificazione del corpo femminile o addirittura alla pornografia".

Conclude il legale dicendo che "i gratuiti e denigratori commenti letti in questi giorni sui media locali sono stati divulgati evidentemente per mere opportunità politiche; sennonché questi hanno generato conseguenze lesive dell’immagine e del buon nome dei miei clienti".