Peschereccio affondato. Schianto nella notte contro la piattaforma. Salvato l’equipaggio

Tragedia sfiorata al largo di San Benedetto. I naufraghi sono stati recuperati dai marittimi del ’Roberta’ dell’amatore . Marco D’Addezio, arrivato per primo sul luogo dell’incidente. .

Peschereccio affondato. Schianto nella notte contro la piattaforma. Salvato l’equipaggio

Peschereccio affondato. Schianto nella notte contro la piattaforma. Salvato l’equipaggio

Nella notte fra mercoledì e venerdì è stata sfiorata una grave tragedia nel mare a largo di San Benedetto, dov’è affondato il peschereccio d’altura Antonio Padre dell’armatore Paolo Mastrangelo, che era a bordo del natante insieme a due marittimi di nazionalità tunisina M. A. di 45 anni e H.H. di 43 anni. Per cause in corso d’accertamento l’imbarcazione, che stava rientrando nel porto di San Benedetto dopo la battuta di pesca, è andata a collidere contro la struttura della piattaforma ’Fabrizia’. Salvi i tre uomini di Equipaggio. L’incidente è avvenuto verso l’una. Sulle cause sta svolgendo accertamenti la capitaneria di porto di San Benedetto.

Nelle prime ore del mattino sul posto si è recato il Primo nucleo sommozzatori della guardia costiera di San Benedetto per individuare il punto esatto dell’affondamento, la posizione in cui si trova il relitto, a circa 20-25 metri di profondità, al fine di valutare le cause dell’incidente, scongiurare eventuali fenomeni di inquinamento dell’ambiente marino e adottare le misure necessarie per evitare pericoli alla navigazione. Le pessime condizioni del mare, però, non hanno consentito ai sommozzatori di scendere in acqua. L’operazione è stata rinviata ai prossimi giorni. Dopo la violenta collisione contro la piattaforma sul lato sinistro dell’Antonio Padre si è aperta una vasta falla e il peschereccio è affondato in meno di 5 minuti, ma l’equipaggio ha avuto il tempo di mettere in mare la scialuppa di salvataggio, facendola scendere in acqua dal lato opposto. Il comandante ha dichiarato che in quel momento alla conduzione del natante vi era uno dei due marittimi, a ogni modo, abilitato e che prima di abbandonare la nave è riuscito a chiudere il rubinetto del serbatoio per evitare sversamenti di carburante. Nell’inchiesta aperta dalla capitaneria si cerca anche di capire se si è trattato di un errore umano o di un’avaria dei comandi del peschereccio.

I naufraghi sono stati poi recuperati dai marittimi del ’Roberta’ dell’amatore Marco D’Addezio, che è arrivato per primo sul luogo dell’incidente. L’allarme alla centrale operativa della capitaneria di porto è arrivato tramite sistema Epirb (Emergency Position Indicating Radio Beacon) che si interfaccia con il sistema satellitare Cospas-Sarsat. I due marittimi sono stati trasportati per accertamenti al pronto soccorso in codice verde e poi dimessi, mentre l’armatore, assistito dal suo legale, è stato per molte ore sentito dai vertici della capitaneria di porto coordinati dalla comandante capitano di fregata Alessandra Di Maglio.

La piattaforma, dismessa da un paio di anni e della quale sono rimasti in mare le strutture portanti, è segnalata da fanali marittimi che il conducente del peschereccio avrebbe confuso con le luci della costa. Potranno essere i rilevatori satellitari a dare una mano al personale della marina che si occupa della ricostruzione dell’incidente. In queste ore l’armatore si sta attivando per trovare mezzi e risorse per il recupero del relitto che, data la poca profondità del mare in quella zona, potrebbe rappresentare un pericolo per la navigazione.

Marcello Iezzi