Rifiuti ad Ascoli, quattro ipotesi ma torna in ballo Fermo

Serve una soluzione in tempi rapidi: la prossima settimana si riunisce il comitato ristretto

I rifiuti urbani del Piceno dovranno trovare una collocazione a breve per evitare l’emergenza

I rifiuti urbani del Piceno dovranno trovare una collocazione a breve per evitare l’emergenza

Ascoli, 20 ottobre 2018 - Si avvicina l’8 novembre, data che al momento segna la fine del conferimento dei rifiuti del territorio piceno a Fermo. Dopo la lettera dell’Asite, che ha fissato al 7 novembre l’ultimo giorno di abbancamento dei rifiuti solidi urbani piceni nella discarica fermana, ecco che D’Erasmo si è messo in moto per cercare di avere più alternative. Al momento ce ne sono quattro sul tavolo, insieme a un’ulteriore ipotesi da tenere in considerazione e che non va per niente scartata: gli indirizzi che potranno essere presi nei prossimi giorni sono ancora top secret, ma qualcosa si può ipotizzare.

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Il primo passaggio per definire la questione ci sarà nei prossimi giorni, quando D’Erasmo convocherà il comitato ristretto dei sindaci: metterà sul tavolo le quattro offerte per capire quale potrà essere la scelta migliore. Nel ventaglio delle possibilità ce ne sono due all’interno del perimetro provinciale, cioè Geta e Relluce, per mezzo di un recupero di volumetrie all’interno di alcune vasche: pochi giorni fa, il sindaco Guido Castelli e il presidente di Ascoli Servizi, Andrea Zambrini, hanno ribadito come Relluce sia in grado di accogliere da subito i rifiuti solidi urbani, e dal canto suo il primo cittadino ha provato a lanciare messaggi distensivi. In realtà la situazione è molto tesa, soprattutto dopo lo stop arrivato dall’Asite che ha preso in contropiede D’Erasmo, il quale pensava di poter stare tranquillo almeno fino alla fine dell’anno tenendo conto dell’accordo interprovinciale sottoscritto nel 2017 tra palazzo San Filippo e la Provincia di Fermo.

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Invece questi sono stati giorni frenetici e, come detto, è partita la caccia alle alternative: alle due ‘interne’ si aggiungono quella extraprovinciale (nel nord delle Marche) e una invece fuori regione, anche se si parla ovviamente di territori di confine. Il comitato ristretto si troverà di fronte queste quattro proposte, ma non è detto che l’interlocuzione con Fermo nei prossimi giorni non possa portare all’apertura di uno spiraglio per poter continuare a portare i rifiuti nella vicina provincia (dove non c’è solo la discarica dell’Asite), almeno fino alla fine di quest’anno. Insomma, un lavoro a tutto campo per far sì che il nuovo presidente della Provincia non si trovi, già dal primo giorno del suo mandato, a dover fare i conti con l’emergenza rifiuti.