EMIDIO LATTANZI
Cronaca

Un protocollo sicurezza per i locali della movida

Tra le misure promosse l’installazione di impianti di videosorveglianza, e una maggiore illuminazione degli spazi esterni per disincentivare il degrado.

La riunione in Prefettura

La riunione in Prefettura

La stagione estiva è alle porte e San Benedetto si prepara ad affrontarla con una strategia definita sul fronte della sicurezza urbana. Nei prossimi giorni, presso il commissariato cittadino, si terrà infatti un vertice convocato dal commissario Andrea Crucianelli con la partecipazione delle forze dell’ordine e dei gestori dei locali notturni. Un appuntamento che fa seguito al percorso avviato in Prefettura ad Ascoli Piceno, dove venerdì scorso si è svolta l’ultima riunione operativa. Presenti all’incontro il prefetto Sante Copponi, il questore di Ascoli Aldo Fusco, rappresentanti di tutte le forze dell’ordine e i delegati delle principali realtà imprenditoriali del territorio. Tra questi, Sandro Assenti per Confesercenti, Gianni Iacoponi per il Sib e Fausto Calabresi per Confcommercio. Il confronto ha avuto al centro l’applicazione del protocollo di sicurezza per i pubblici esercizi, siglato lo scorso 15 maggio, documento che costituisce il fulcro anche del vertice che si terrà in città.

Si tratta di un protocollo d’intesa non vincolante, ma fortemente promosso da tutte le istituzioni coinvolte. Redatto sulla base delle Linee guida nazionali pubblicate in Gazzetta Ufficiale mira a rafforzare la prevenzione di comportamenti illeciti all’interno e all’esterno dei locali, specialmente nelle aree urbane ad alta frequentazione serale. Il documento rappresenta un passo avanti nel rapporto pubblico-privato, ponendo le basi per una gestione condivisa dell’ordine urbano, nel rispetto delle normative vigenti. Tra le misure promosse figurano l’installazione di impianti di videosorveglianza, nel rispetto delle disposizioni sulla protezione dei dati personali, e una maggiore illuminazione degli spazi esterni per disincentivare fenomeni di degrado.

I gestori aderenti dovranno inoltre rendere ben visibile un codice di condotta dell’avventore, che definisce con chiarezza i comportamenti ritenuti inaccettabili all’interno dei locali. Il protocollo introduce anche meccanismi di valutazione premiale da parte dell’autorità di pubblica sicurezza, con potenziali vantaggi in sede autorizzativa, come previsto dall’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (Tulps). La mancata adesione non comporta sanzioni, ma può escludere l’esercente da eventuali benefici legati alla collaborazione istituzionale. Un aspetto centrale del documento riguarda la collaborazione attiva tra esercenti e forze dell’ordine, specie per quanto riguarda la segnalazione di situazioni critiche o sospette. In occasione di eventi pubblici, viene inoltre raccomandata – ma non imposta – la presenza di addetti alla sicurezza, come forma di prevenzione integrativa.

Emidio Lattanzi