VALERIO ROSA
Economia

Caccia agli stagionali: paghe basse e tante ore. Un’altra estate difficile per bar e ristoranti

C’è chi vorrebbe meno regole per i minori e chi dice: "I camerieri si pagano"

Una cameriera al lavoro

Una cameriera al lavoro

Ascoli, 9 maggio 2024 – L’industria del turismo si è già rimessa in moto per l’estate ma nonostante gli appelli, l’abolizione del reddito di cittadinanza e le agevolazioni per le assunzioni dei giovani, pare che anche quest’anno un’azienda su due (il 49,2%) non troverà abbastanza ‘stagionali’. "Il problema è reale – ha ammesso Antonio ‘Tonino’ Scipioni, titolare del ristorante ‘Grottino Donnarosa’ a Roccafluvione e presidente dei ristoratori CNA – soprattutto nell’entroterra dove dopo il sisma ci sono sempre meno persone per cui manca proprio il materiale umano. L’altro problema è quello dell’età. Ci sono tanti ragazzi non ancora maggiorenni, che potrebbero fare stagionali senza le restrizioni attuali e magari si potrebbe abbassare l’età a 16 anni. La cosa più impegnativa è la formazione perché tanti hanno buona volontà, ma non hanno mai fatto questo lavoro. Altra cosa che vorrei sfatare è la questione della paga. Non è vero che i ristoratori sono tutti schiavisti. Non si può colpevolizzare tutta la categoria, ma la prima domanda ai colloqui non può essere: quanto mi dai al mese?".

Dello stesso tono anche il parere di Marianna Ferretti dell’Hotel Ristorante ‘Belvedere’ a Castel San Pietro; "Non c’è voglia di lavorare e sacrificarsi – ha ammesso – I ragazzi vogliono essere liberi nei weekend e finché avranno la ‘paghetta’ dei genitori per andare a divertirsi, certo non sceglieranno di sacrificare il fine settimana a servire ai tavoli. La paga, almeno da noi è buona, e nonostante questo non riusciamo a trovare personale. L’unica cosa che mi chiedo è perché non tolgono questa legge che impedisce ai dipendenti pubblici di fare un secondo lavoro. Ci sono tante persone, anche con esperienze passate da cameriere e barista, che potrebbero essere ancora utili a noi ristoratori fuori dall’orario di lavoro. Non ho mai capito qual è il problema". Fuori dal coro la voce del direttore di sala del ristorante ‘Parco dei Tigli’ a Folignano: "La verità è che i camerieri vanno pagati – ha ammesso – Noi non abbiamo mai avuto problemi perché la retribuzione è quella proporzionata alle ore di lavoro e non si può promettere una cifra e poi darne un’altra perché poi la voce si sparge e in quel locale i ragazzi non tornano più. Noi al ‘Parco dei Tigli’ facciamo anche tre matrimoni contemporaneamente e di camerieri ne servono tanti. Non abbiamo mai avuto difficoltà".